Ai docenti valdostani le scuse di Caveri e la solidarietà del ConsVda

17 Novembre 2022

Con le scuse da parte dell’Assessore regionale all’Istruzione Luciano Caveri arriva ai docenti valdostani anche la solidarietà del Consiglio regionale. Nel tardo pomeriggio di oggi, giovedì 17 novembre, l’assemblea ha approvato all’unanimità una risoluzione, presentata da Lega e Forza Italia.

Il testo, emendato, evidenzia il “prezioso ruolo attivo nella formazione degli studenti valdostani e il costante impegno nell’aggiornamento professionale”.

Ricordando le richieste di scuse arrivate da più parti, il consigliere Simone Perron della Lega Vda ribadisce il ruolo positivo dei docenti. “I dati lo confermano abbiamo tanto per cui essere fieri”.

Inquadra le sue affermazioni “nella logica della vis polemica” l’Assessore Caveri. “Può capitare di usare dei toni sopra le righe, coloro che si sono sentiti offesi li capisco e mi scuso”. Affermazioni che però ribadisce non essere indirizzate all’intero corpo valdostano. “Se io dovessi pensare male dei docenti valdostani dovrei in scienza e coscienza dare le dimissioni da assessore”.

Le richieste di scuse a Caveri da parte della minoranza e dei sindacati

Le polemiche si sono sollevate sulle parole pronunciate nei giorni scorsi dall’Assessore Luciano Caveri in risposta ad un’interpellanza di Progetto Civico Progressista sulla Carta docenti, utile per vedersi riconosciuti i 500 euro per l’aggiornamento professionale degli insegnanti a tempo indeterminato.

“Gli insegnanti che sbagliano sulla piattaforma nostra sono affezionati alla carta e alle segreterie, io sono andato a vedere come si fa, ed è a prova di imbecille“. E ancora: “Da me sono venuti, come sono venuti da lei, delle persone che io considero dei casi umani” le parole pronunciate da Caveri.

A chiedere per primi con una lettera aperta le scuse di Caveri “per le sue affermazioni lesive della dignità dei lavoratori” sono stati  Cisl-Scuola, Flc-Cgil, Savt-École, Snals-Confsal.

Le organizzazioni sindacali esprimeva “uno sdegnato stupore a fronte delle Sue parole, che paiono avvalorare l’impressione della poca o nulla conoscenza dei meccanismi di funzionamento della Scuola”. I sindacati ricordavano, in particolare, come “nelle scuole di ogni ordine e grado è stato soppresso l’uso del registro cartaceo da ormai una decina d’anni e tutti gli insegnanti sono in grado di utilizzare il registro elettronico in tutta la sua complessità”. Con la Pandemia, la Sovrintendenza agli studi ha fornito alle scuole programmi informatici della piattaforma Google, “tramite i quali i docenti di ogni ordine e grado dell’istruzione hanno organizzato la didattica per circa due anni scolastici, senza che fossero segnalati problemi rilevanti.” Inoltre il bonus dei 500 euro è erogato “ai docenti a tempo indeterminato (e, più recentemente, a quelli a tempo determinato che hanno fatto ricorso per ottenerlo), tramite una carta prepagata”, mentre in Valle d’Aosta “vengono erogati soltanto ai docenti a tempo indeterminato, i quali devono dimostrare la corrispondenza tra la cifra erogata e le spese effettuate attraverso il caricamento delle pezze giustificative degli acquisti su una piattaforma digitale”. In seguito le stesse sono poste a controllo da parte delle “segreterie delle istituzioni scolastiche di servizio, del revisore dei conti delle medesime istituzioni e, infine, del personale della Sovrintendenza agli studi”.

I sindacati segnalavano, inoltre, come “la piattaforma è strutturata in modo tale che non è possibile annullare un invio per riformularlo, come avviene per altri applicativi predisposti da Inva per la Sovrintendenza” e non è possibile “rifiutare l’esito della procedura e proporne una nuova, correggendo eventuali errori, come avviene, invece, per gli acquisti su Amazon da Lei stesso evocati”.

Ricordando come il bonus sia “un diritto del lavoratore”, i sindacati invitavano l’Assessore ad esprimere “un parere anche in merito all’operato dell’Assessorato da Lei diretto, sia per quanto riguarda l’Istruzione sia per quanto riguarda la partecipata Inva”.

Richiesta di scuse a cui si sono in seguito associati anche Lega Vda e Pour l’Autonomie.

“La colpa dei docenti? Non essere riusciti a caricare correttamente i giustificativi di spesa del bonus da 500 €. Motivo per cui, alcuni docenti, dopo le difficoltà riscontrate, si sono rivolti direttamente a lui per chiedere aiuto al fine di recuperare una somma che, per i docenti, è un diritto” evidenziava la Lega Vda.

“Forse l’Assessore, prima di lanciarsi in dichiarazioni che sono di una gravità assoluta, avrebbe dovuto avviare una seria riflessione sulla funzionalità della piattaforma che risulta molto macchinosa e che costituisce un unicum in tutta Italia. Non era forse meglio adeguarsi al sistema della carta docente che vige in tutto il Paese?” si chiede ancora la Lega Vda.

“Sollecitiamo doverose e sentite scuse, che se da un lato certamente non mitigheranno l’impressione che l’assessorato a lui affidato gli sia poco gradito – cosa certamente non sottovalutabile nel prossimo preannunciato riassegnamento delle deleghe – dall’altro potranno perlomeno costituire al contempo una riparazione ad un’inqualificabile caduta di stile e un passo indietro lungo una china decisamente impervia e scivolosa”.

Exit mobile version