Chiude la scuola dell’infanzia di via Avondo. Permetterà a quella di Signayes di restare aperta
Due scuole dell’infanzia legate da un unico destino, nonostante la distanza. Succede ad Aosta, e ad incrociarci sono le storie della scuola dell’infanzia di via Avondo e della scuola dell’infanzia di Signayes. La prima chiuderà – o meglio non riaprirà – mentre la seconda continuerà nelle sue attività.
Questione di numeri
La questione sta tutti nei numeri. “La scuola di Signayes ha nove bambini iscritti – spiega l’assessore comunale all’Istruzione Samuele Tedesco –. Quindi, stando ai conteggi della Sovrintendenza agli avrebbe dovuto chiudere. Ma per noi era fondamentale tenerla aperta, è impossibile pensare che una scuola di frazione, su quel tipo di territorio e dedicata a quella fascia d’età chiuda”.
Anche per questioni logistiche: “Oltre al valore sociale e l’importanza delle relazioni c’è anche un discorso di mobilità dato che il plesso più vicino sarebbe stato quello della Gianni Rodari, in pieno centro ad Aosta – aggiunge l’assessore –. Abbiamo portato avanti il dialogo con l’Assessorato regionale e la Sovrintendenza e c’era la possibilità di tenerla aperta qualora si fosse trovata una risorsa per attivare il plesso. Quindi, garantire una figura di personale docente a Signayes. Ci siamo confrontati anche con genitori, e le stesse famiglie della frazione erano per mantenimento del plesso”.
Le “sliding doors” delle due scuole
Ed è qui avviene la sliding door tra le due scuole: “Il problema nasce con via Avondo: ha dieci bambini, e secondo il calcolo della Sovrintendenza si vedeva garantita una figura di personale docente – prosegue l’assessore –. Il problema è che scuola ha richiesto due figure da affiancare all’unica docente: una per il servizio di guardiania e una per l’assistenza ai bimbi al momento del pasto. Ma, facendo un rapido conto, il mantenimento di quel plesso solo per la garanzia di due persone in più e al di là dei costi accessori di corrente e riscaldamento avrebbe avuto un costo troppo alto”. Costo complessivo di circa 20mila euro.
Soprattutto per una questione, anche qui, logistica: “Questo, quando a 500 metri abbiamo un plesso dello stesso ordine e grado con un numero di bambini che non permette di chiudere la terza sezione”, dice ancora Tedesco. “La Pubblica amministrazione lavora su principi di economicità e dobbiamo ragionare guardando il quadro. Anche l’Istituzione scolastica ha riscontrato una serie di difficoltà dal punto di vista educativo, data l’impossibilità di fare delle gite e molte altre attività con una sola insegnante”.
Quindi, la scelta: “Con il dirigente si è deciso di chiudere definitivamente il plesso di via Avondo garantendo l’insegnante a Signayes per permettere a bambini di tornare in quella scuola. Tenere aperte le scuole di frazione – chiude Tedesco – è stato peraltro anche l’indirizzo dato dal Consiglio comunale”.