Denatalità, le scuole a rischio chiusura nei prossimi anni

09 Giugno 2022

Se il prossimo anno scolastico chiuderà la sola scuola dell’infanzia di Champorcher, con un solo iscritto, in futuro il crollo della denatalità avrà ripercussioni ben maggiori, in primis nelle realtà di montagna, ma anche dove sono presenti più plessi scolastici all’interno dello stesso comune.

Il tema è tornato al centro dei lavori del consiglio regionale con un’interpellanza presentata dal consigliere della Lega Vda Lavy. A snocciolare i dati sulla scuola dell’infanzia è l’Assessore regionale all’Istruzione Luciano Caveri.

“La situazione è particolarmente critica nell’Istituzione scolastica Viglino” ha sottolineato l’Assessore “Non ci sono iscritti a Rhêmes e a Valsavarenche. I 2 alunni di Valgrisenche sono stati ricondotti a Arvier, ma dovrebbe esserci il terzo bimbo anticipatario che non era stato riportato in elenco e che dovrebbe quindi permettere l’attivazione del plesso in organico di fatto”.

In prospettiva, ha avvisato ancora l’aula Caveri, “bisogna porre attenzione ai plessi di Brissogne e Quart Chantignan“. Il primo conta quest’anno 19 iscritti, il secondo 17 contro i 62 del Villair di Quart.

Perloz, con i suoi 7 alunni, riuscirà quest’anno ad attivare il plesso in accordo con l’Amministrazione  comunale. Scuole salve, grazie alla presenza di diversi anticipatari, a Gressoney, Gaby/Issime e Lillianes/Fontainemore.

Per la scuola primaria “le situazioni potenzialmente più critiche” sono: a Rhêmes (7 alunni), Valgrisenche (7 alunni), Valsavarenche (4 alunni), Champorcher (12 alunni) e Fontainemore (9 alunni).

Per l’infanzia, il numero minimo di iscritti per il funzionamento di un plesso è pari a 10 bambini, ridotto a 3 per le scuole di montagna (situate oltre i 1.000 m. di altitudine e che distano più di 5 km dalla scuola regionale più vicina).

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