La corsa contro il tempo delle scuole per completare le nomine dei prof
La prima campanella del nuovo anno scolastico anche quest’anno suonerà con alcune incognite. Ad oggi sono 147 le cattedre rimaste scoperte (Nda intere e spezzoni di orario), dopo le immissioni a ruolo e le convocazioni dei docenti nelle graduatorie. Le scuole si stanno adoperando per coprirle, ma il nuovo meccanismo messo in piedi dal Ministero, gli interpelli, stanno creando qualche problema ai dirigenti scolastici.
“L’ordinanza del Ministero non è arrivata subito” spiega nel corso di una conferenza stampa la Sovrintendente agli studi Marina Fey. “Stiamo ancora attendendo la circolare, che dovrebbe arrivare a breve. Abbiamo provveduto, anche su spinta dei sindacati, a dare delle indicazioni per creare uniformità sul territorio regionale”.
Gli interpelli sono rivolti alle persone abilitate, in subordine alle persone con titolo e in subordine alle persone con specializzazione.
“A livello regionale immaginiamo di non avere tanti aspiranti, peraltro chi ha rinunciato alle supplenze non potrà partecipare agli interpelli”.
Conclusa la fase degli interpelli, le scuole potranno come in passato ricorrere alle Mad, le messe a disposizione, ovvero le candidature arrivate dai docenti o aspiranti tali.
I docenti mancanti ad oggi sono concentrati sulle materie scientifiche e specialistiche.
“Negli ultimi tre giorni abbiamo convocato 581 persone per assegnare 401 posti” spiega Lisa Furfaro, dirigente della struttura personale scolastico. “302 persone o non si sono presentate o hanno rifiutato il posto”. Nella secondaria di primo grado su 143 posti sono state assegnate 90 supplenze, pari al 62%, nella secondaria di secondo grado su 251 ne sono state assegnate 167 (il 67%). Nella primaria rimangono da assegnare dieci posti su educazione motoria.
“Quando si pensa di aver concluso ci sono delle variabili, dei meccanismi indipendenti dalla nostra volontà” evidenzia l’Assessore regionale Jean-Pierre Guichardaz.
I docenti assunti, a seguito del superamento dei concorsi banditi quest’anno e negli anni passati, sono stati 86, di cui una decina di docenti sui posti di sostegno a seguito di una procedura straordinaria.
Per molti di loro si pone ora il problema di conseguire l’abilitazione, frequentando un corso e svolgendo un tirocinio.
“I contratti sono stati dati a tempo determinato, dovranno conseguire i CFU e poi l’anno successivo dovranno fare l’anno di prova”.
Al momento l’Università della Valle d’Aosta non ha attivato alcun corso, ma “sta valutando di farlo per il prossimo anno”. La Sovrintendente rassicura però sulla possibilità di svolgere il tirocinio nelle istituzioni scolastiche valdostane di competenza. “Formalizzeremo a breve un accordo in tal senso. Sono già 6/7 le scuole che si sono rese disponibili.”
Saranno assunti dal primo settembre invece gli operatori di sostegno. Le certificazioni per disabilità e Dsa sono in forte aumento in Valle d’Aosta. Soltanto gli alunni con disabilità nella secondaria di secondo grado sono 247 quest’anno.
“Sugli operatori di sostegno quest’anno abbiamo un costo di 13 milioni e mezzo di euro, il che testimonia anche la grande attenzione che la Valle d’Aosta mette verso le persone più fragili” aggiunge l’Assessore Guichardaz.
Dall’obbligo del diario, all’utilizzo del cellulare in classe, dal voto in condotta, fino ai giudizi alla primaria e alla fine del periodo unico. A meno di una settimana dal primo giorno di scuola si attendono dal Ministero ancora indicazioni sulle novità annunciate nei mesi scorsi dal Ministro Valditara.
Assessore e Sovrintendente quest’anno inaugureranno l’anno scolastica dalla primaria di Gressan, mentre una delegazione di sette studenti delle superiori sarà presente il 16 settembre a Cagliari per la cerimonia ufficiale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.