Le scuole dell’infanzia di Châtillon e Signayes a rischio chiusura per mancanza di iscrizioni
Il prossimo anno scolastico 2023/2024, oramai alle porte, prospetta per le scuole dell’infanzia di Châtillon e Signayes il rischio di chiusura dovuto al numero insufficiente di iscrizioni. Le due questioni sono attualmente al vaglio di dirigenti, enti locali e istituzioni regionali, che sperano di poter trovare una soluzione definitiva che ne permetta la consueta apertura nel mese di settembre. L’altra situazione critica riguardava la secondaria di primo grado di Cogne, il cui numero ridotto di alunni ha spinto già l’anno scorso alla creazione di una pluriclasse ,che resterà attiva anche dal prossimo autunno.
La speranza di Signayes
Entro il mese di luglio prossimo, il plesso di Signayes potrebbe vedersi assegnata una nuova docente per l’anno scolastico a venire, la quale ricoprirebbe un monte ore di 28,5 affiancata dal personale comunale nei momenti di accoglienza e pausa pranzo.
“Secondo quanto riportato dalle tabelle regionali, con soli 9 bambini iscritti l’organico di diritto non prevede la presenza di un insegnante ma, se si reperisse tale risorsa sul territorio, allora essa potrebbe essere inserita nell’organico di fatto – spiega il dirigente Francesco Lo Baido, specificando che anche in caso di riapertura la scuola sarebbe comunque costretta alla chiusura il mercoledì -. La bidella attualmente attiva verrà ricondotta alla San Francesco dove ne abbiamo più necessità, ma sarebbe sostituita da un servizio di guardiania fornito dal Comune”.
Qualora l’istituzione di Signayes dovesse chiudere definitivamente i battenti, i piccoli alunni verranno ricondotti nel polo scolastico più vicino, la Gianni Rodari del centro di Aosta.
“A mio parere, a livello didattico ed educativo la scuola dell’infanzia inizia a perdere il suo significato e anche a livello organizzativo le problematiche non sono poche – commenta ancora Lo Baido -. Tuttavia, se Comune e Regione hanno espresso la volontà di mantenerla aperta cercherò di fare il possibile in questa direzione”.
Ad assicurare il proprio intervento per scongiurare la chiusura è il Comune di Aosta con l’Assessore Samuele Tedesco. Ricordando la riunione tenuta ieri con i genitori, Tedesco spiega come “Nelle parole dei familiari abbiamo ritrovato lo stesso spirito che ha informato le linee guida dei servizi scolastici che, come Amministrazione comunale, abbiamo voluto con “Ecoveulla”. Durante la riunione ci siamo impegnati a garantire un servizio di guardiania supplementare che verrà gestito dal dirigente scolastico, nonché a compensare eventuali carenze rispetto a quanto previsto dall’offerta formativa in termini di orario. Per questi motivi vorrei rassicurare le famiglie, la comunità di Signayes e tutti i cittadini in merito al futuro della scuola dell’Infanzia della frazione”.
Châtillon ancora in forse
Dopo l’incontro in settimana con il Collegio docenti e le successive interlocuzioni con i vari attori coinvolti nella sfida della riapertura, la scuola dell’infanzia La Sounère dell’Istituzione Abbé Prosper Duc di Châtillon potrebbe conoscere la propria sorte entro la entro la fine dell’anno scolastico corrente.
“Ancora non è possibile stabilire con certezza se i bimbi verranno ricondotti nei plessi vicini perché stiamo ancora cercando accordi per una situazione delicata che richiede le scelte giuste per non danneggiare bensì aiutare gli alunni – commenta Maria Giovanna Bonvicini, dirigente dell’istituzione scolastica a rischio -. Gli enti e i soggetti coinvolti stanno gestendo il tutto con molta serietà, ma è davvero troppo presto per stabilire che cosa succederà nei mesi a venire”.
La popolazione valdostana
Se al 1º gennaio del 2021 il totale degli abitanti in Valle d’Aosta si attesta a 124.089, al 31 dicembre del medesimo anno esso ammonta a 123.360, con una perdita di 729 unità. I componenti medi per ogni nucleo famigliare ammontano a 2,1, mentre le persone sole sono circa 24mila.
Il territorio più popolato resta Aosta, che nell’arco di un solo anno perde tuttavia 300 cittadini scendendo dai 33.523 dell’inizio dell’anno ai 33.223 della fine dell’anno. Quanto alle Unités des Communes, quella maggiormente popolosa si conferma la Mont-Émilius con circa 15 mila residenti, seguita da Grand-Paradis e Mont-Cérvin con circa 14 mila residenti ed Évançon con circa 11 mila residenti; meno gettonate paiono essere le località facenti parte di Mont-Rose (circa 9 mila residenti), Valdigne-Mont-Blanc (poco più di 8 mila residenti), Grand-Combin (poco più di 5 mila residenti) e Walser (circa 2 mila residenti).
La fascia di età scolare
Il tasso di natalità della Valle d’Aosta resta fermo nel 2021 al 6‰, mentre quello di mortalità ammonta al 12,1‰, provocando un saldo negativo del -6,1‰.
Per ciò che concerne la fascia di età scolare, al 1º gennaio del 2022 risiedono nella regione 4.116 bambini tra gli 0 anni e i 4 anni (di cui 1.974 femmine e 2.142 maschi), 5.150 bambini tra i 5 e i 9 anni (di cui 2.494 femmine e 2.656 maschi) e 6.013 ragazzi tra i 10 anni e i 14 anni (di cui 2.909 femmine e 3.104 maschi).
Larga parte dei comuni valdostani soffre un serio calo demografico, come ben dimostrano le statistiche relative ai nuovi nati del 2021, pari a 0 in paesi quali Allein, Bard, Chamois, Champorcher, Gressoney-Saint-Jean, Oyace, Rhêmes-Saint-Georges e Valrgisenche. Restano esigui anche i numeri registrati ad Antey-Saint-André (1), Bionaz (1), Brusson (2), Issime (2), Jovençan (5), La Magdeleine (1), Lillianes (1), Ollomont (2), Perloz (1), Pontoboset (1), Rhêmes-Notre-Dame (1), Saint-Nicolas (2), Saint-Oyen (1) e Torgnon (1); contano piccoli residenti in quantità maggiori ma comunque preoccupanti anche Avise (3), Chambave (4), Champdepraz (3), Cogne (3), Doues (5), Émarèse (3), Étroubles (3), Fontainemore (3), Gaby (3), Gressoney-La-Trinité (4), Introd (3), Pontey (5), Saint-Rhémy-En-Bosses (3) e Valpelline (4).