Piace il corso professionale di Gestione delle acque, il “Manzetti” lo conferma
Sono in totale 694 gli studenti a oggi iscritti alle classi dell’istituzione scolastica di istruzione tecnica e professionale Innocenzo Manzetti di Aosta e suddivisi nelle due sedi di via Festaz e via Chambery. I corsi proposti sono sia i classici e più strettamente tecnici Amministrazione, finanza e marketing (Afm), Informatica e telecomunicazioni (It) e Costruzioni, ambiente e territorio (Cat) sia il professionale Gestione delle acque e risanamento ambientale (Gara), riproposto visto il grande successo ottenuto anche per il prossimo anno scolastico 2023/2024.
L’offerta formativa
Al fine di acquisire le conoscenze economiche, gestionali, manageriali e imprenditoriali necessarie a una futura carriera nel settore, il percorso Afm insegna ai suoi 193 alunni materie quali diritto, economia politica e aziendale e matematica finanziaria. L’indirizzo It, poi, vuole donare ai suoi 298 ragazzi competenze informatiche e di problem solving sempre più richieste tanto nel mondo della tecnologia e della programmazione quanto sul versante universitario. Le lezioni di progettazione, costruzione e impianti, economia e gestione del cantiere della sezione Cat sono invece orientate per i loro 163 frequentatori a sviluppare abilità edili per l’elaborazione di soluzioni ecosostenibili.
Gara e Cria
Riconoscendo l’importanza naturale di un bene prezioso come l’acqua, il corso professionale Gara garantisce ai suoi attuali 40 frequentatori delle classi prime e seconde capacità di gestione e trattamento di risorse idriche naturali e artificiali, ottenibili grazie a lezioni quali microbiologia, chimica e tecniche di gestione e controllo degli impianti.
“L’anno passato il Gara ha ottenuto un riscontro e un afflusso tali da costringerci a fermare i passaggi di alcuni studenti a causa della capienza insufficiente delle aule – spiega il vicepreside dell’istituzione scolastica Alessandro Comoglio -. Inoltre, parallelamente all’offerta formativa destinata ai ragazzi, proponiamo corsi serali per adulti Cria focalizzati su Servizi socio-sanitari, Manutenzione e assistenza tecnica e Servizi commerciali”.
Sicurezza e tirocini
I ragazzi iscritti al terzo anno dell’Isit Innocenzo Manzetti di Aosta hanno peraltro l’occasione di seguire alcune lezioni sulla sicurezza sul posto di lavoro che, superato il correlato test finale, consegni loro un attestato di partecipazione della validità di 5 anni come previsto dalle normative.
“Nell’ambito dei cosiddetti Percorsi competenze trasversali e orientamento (Pcto) sono previste attività lungo tutto il quinquennio la cui parte preponderante coincide con il tirocinio aziendale dedicato alle classi quarte e quest’anno attivo dal 5 giugno al 30 giugno per un totale di 140 ore – racconta ancora Comoglio -. Non mancano, nel corso dell’anno scolastico, nemmeno occasioni di incontro con il personale delle imprese locali o gite all’interno delle realtà del territorio”.
I trasferimenti
Otto allievi delle classi prime dell’istituzione scolastica di istruzione tecnica e professionale erano originariamente studenti del Liceo scientifico Édouard Bérard o del Liceo delle scienze umane Regina Maria Adelaide ma hanno scelto di cambiare indirizzo ad annualità già iniziata. Se, poi, undici giovani sono ancora in lista di attesa per il prossimo inserimento all’interno di percorsi la cui capienza era già stata superata, altri cinque hanno domandato per l’anno a venire il trasferimento in classi oltre la prima e saranno chiamati a svolgere un esame di idoneità nel mese di giugno o nel mese di settembre.
“Una delle ragioni principali che spingono molti a cambiare in corso di anno è la mancata comprensione dell’orientamento svolto in terza media da parte delle famiglie, che tendono a prediligere i licei poiché sinonimo di errata superiorità – osserva in proposito Comoglio -. Resesi conto di non essere capaci di soddisfare le richieste teoriche e approfondite di tale tipologia di scuola, i figli decidono di spostarsi su proposte tecnico-professionali, non tanto più semplici quanto piuttosto più pratiche poiché arricchite da interventi di laboratorio e uscite sul territorio”.
L’abbandono
“Si tratta di una piaga comune a tutte le scuole e influenzata dall’ambiente extra scolastico, la quale induce molti a iscriversi a istituti tecnici nella convinzione di non dover studiare finendo o con l’essere bocciati al termine del primo anno o a trasferirsi all’interno di istituzioni ancora più professionali e pratiche – conclude in ultimo Comoglio -. La motivazione di questi ragazzi è quasi sempre scarsa e, a fronte di attività didattiche che richiedono studio oltre che partecipazione e disciplina, essi finiscono alle volte con l’arrendersi alla fatica e con il lasciare definitivamente la scuola”.