Riparte la scuola: è l’anno della ripresa
Il tintinnare della prima campanella è oramai vicino per gli studenti valdostani che, a decorrere da domani, lunedì 19 settembre, torneranno sui banchi per la prima volta senza restrizioni pandemiche. Armati di nuova speranza dopo due anni di didattica a distanza e contrasti e sospensioni tra le fila degli insegnanti, i ragazzi auspicano di avere dinnanzi a loro un anno all’insegna della socialità e dello stare insieme in totale libertà.
“Stringerci attorno alla comunità scolastica”
Ricordando il clima di disagio e insoddisfazione scolastica che ha contraddistinto due passate annualità scandite dagli andamenti epidemici e dalle misure dei decreti governativi, l’assessore all’Istruzione Luciano Caveri si dice fiducioso nella ripresa di una rinnovata routine quotidiana da parte degli alunni valdostani.
“L’anno passato i nostri ragazzi hanno attraversato il deserto, colpiti da una emergenza globale che ha spesse volte richiesto loro un sostegno psicologico e prigionieri di una didattica multimediale che può rappresentare uno strumento efficace soltanto se non utilizzata a scapito di socialità e senso di appartenenza – le sue parole -. In un periodo in cui fortunatamente le regole sanitarie risultano inesistenti o comunque limitate ma nel quale continuano a perdurare quelle fratture profonde apertesi tra docenti vaccinati e non, è quantomai doveroso stringerci attorno alla comunità scolastica per investire nella formazione dei valdostani del futuro”.
“Nuovi concorsi”
Accanto a un oramai costante timore verso quei rincari energetici che minacciano di influire anche nel panorama scolastico e in modo particolare nel periodo autunnale, non sono mancate come già l’anno passato problematiche legate al reclutamento degli insegnanti e alla conseguente assegnazione delle supplenze annuali.
“Attorno a mercoledì o al più tardi giovedì la situazione dovrebbe finalmente essere normalizzata, ma resta latente il paradosso per cui, anche in presenza di un evidente incremento dei concorsi pubblici negli ultimi anni, il tasso di insegnanti precari resti tuttora molto elevato a causa del numero ancora troppo alto di bocciature – osserva Caveri -. Ci auguriamo non soltanto che il livello di docenti di ruolo possa crescere grazie all’intensificazione dei concorsi da parte della sede di Roma ma anche che possano esserne banditi di nuovi dedicati alla sostituzione dei dirigenti scolastici che hanno intrapreso la strada del pensionamento”.
“Autonomia scolastica”
Ricordando i disguidi nel funzionamento della piattaforma elettronica e dei correlati algoritmi e software utilizzati per le domande, Caveri ha palesato la propria convinzione della necessità di un certo grado di autonomia scolastica della Valle d’Aosta calibrata sul modello di Trento, che permetterebbe alla Regione di stabilire in maniera totalmente indipendente concorsi o leggi che riguardino il mondo della scuola locale.
“La nostra regione è di fatto un esempio di calibro nazionale nella gestione di BES (Bisogni Educativi Specifici, ndr) e DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento, ndr) ma a destare preoccupazione presso la nostra sovrintendenza è il recente moltiplicarsi del numero di ragazzi in difficoltà scolastica – osserva l’assessore -. Si tratta di un fenomeno che richiede di essere tenuto sotto controllo e sul quale, visti peggioramenti registrati nei casi di invalidi gravi, stiamo riflettendo anche nell’ambito dell’assessorato alla sanità”.
“Un ringraziamento complessivo”
Incapace di raggiungere una quota sufficiente di piccoli iscritti, quest’anno la scuola materna di Champorcher è stata l’unica della regione obbligata alla chiusura; a questa, tuttavia, vanno a sommarsi alcune casistiche borderline che iniziano a destare inquietudine nei comuni a causa delle prospettive drastiche di accorpamenti e soppressioni dei servizi.
“Come già anticipato, la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2022/2023 sarà celebrata dapprima a Émarèse, scelta simbolica poiché unica scuola di montagna che tra mille fatiche riesce a mantenere attivi sia il plesso dell’infanzia sia quello della primaria, e successivamente nell’istituzione paritaria del Don Bosco, il cui sodalizio gestionale dura sin dal dopo guerra e il cui impegno nel mantenere attivi percorsi con caratteristiche tecniche e non liceali dall’elevato tasso di occupazione post diploma è per noi un modello quantomai significativo – conclude Caveri -. Il mio vuole essere un ringraziamento complessivo al mondo della scuola, che ha retto all’impatto pesantissimo della pandemia e che quest’anno si lancia in una ripresa serena e quanto più possibile normale”.