Tra qualche dubbio e tanta voglia di fare bene il primo giorno di scuola degli studenti valdostani
Volti assonnati, zaini colorati e sorrisi e abbracci distribuiti ai propri coetanei: dopo la meritata pausa estiva, bambini e ragazzi valdostani sono finalmente tornati sui banchi. Per gli studenti del capoluogo oggi, lunedì 19 settembre, è stata una giornata fondamentale: chi accompagnato dai propri genitori, chi ostinatamente solitario, infatti, essi hanno varcato le porte di scuole sconosciute od oramai abituali per la prima volta senza restrizioni pandemiche.
La scuola primaria
La folla riunita dinnanzi all’ingresso delle scuole elementari San Francesco di Aosta ha visto alternarsi gli sguardi di orgogliosi di nonni e genitori a quelli sereni dei loro piccoli alunni, più o meno pronti per affrontare un altro anno sui libri.
“Frequenta la classe quarta perciò ha già alle spalle numerosi primi ingressi in classe anche se farci l’abitudine è sempre difficoltoso e riprendere la routine scolastica dopo la pausa estiva è comunque emozionante” osserva mamma Ilaria, mentre Emma aggiunge con semplicità “sono contenta di rivedere i miei compagni ma un po’ meno di frequentare le lezioni delle maestre”.
La scuola secondaria di primo grado
Se la primaria, con tutte le precauzioni legate alla sicurezza e al distanziamento sociale, ha varcato le porte dell’edificio che la ospita in un clima sereno e spontaneo, maggiormente cerimoniosa è stata l’inaugurazione dell’annualità scolastica per i ragazzi delle scuole medie. Gli alunni di prima, infatti, sono stati accolti attorno alla metà della mattinata alla presenza del dirigente scolastico Francesco Lo Baido, della vicaria Chiara Bernardi e dei loro nuovi insegnanti all’interno del cortile principale dell’istituzione.
Se le autorità scolastiche hanno voluto ricordare ai ragazzi le “mutate condizioni paragonate alle elementari, che vi hanno portati a lasciarvi alle spalle grembiuli e ambienti famigliari in favore di un ingresso nella scuola dei grandi dove è richiesto un certo grado di rispetto tanto verso i professori quanto verso tutto il personale impiegato nell’istituzione”, non sono mancate le piccole gioie e i grandi timori dei ragazzi che “rappresentano la comunità e coloro che la abitano”.
Mentre poi le giovani Alessandra e Olga sorridevano per “l’emozione di essere qui, a pochi passi dalla nostra nuova aula, dai compagni e dai professori che condivideranno con noi spazi ed esperienze”, la madre Stefania non manca di ricordare che “per quanto sia piacevole poter ricominciare senza vincoli, restrizioni o mascherine protettive e gel disinfettanti, non posso non pensare che attualmente il corpo docenti della classe di mia figlia non è al completo, tanto che, diversamente dai consueti martedì, domani non vi sarà rientro, ciò che determina che vi siano effettivamente gravi problematiche a livello regionale”.
La scuola secondaria di secondo grado
Ancora differenti, alfine, le modalità gestionali degli ingressi di licei e istituti tecnici e professionali del centro città, che ne hanno visto gli studenti obbligati a entrate ritardate e orari ridotti causati dai disguidi nel reclutamento del personale docente.
“Sono sinceramente contenta di ricominciare perché già stanca di una estate lunga e calda come poche – scherza Giulia, del secondo anno dell’Istituto Manzetti -. Inoltre, pur avendo dovuto indossare la mascherina a bordo dei mezzi pubblici, sono davvero curiosa di scoprire come sarà questo nuovo anno senza più restrizioni come il distanziamento che per lungo tempo ci ha imposto di restare separati dai nostri vicini di banco”.
È invece alla sua prima esperienza in una nuova scuola l’amico Karol, che, reduce da un percorso formativo più professionale, ha scelto di cambiare in corsa gettandosi a capofitto nelle sue potenzialità artistiche.
“Durante l’anno passato ho finalmente iniziato a capire meglio me stesso e le mie passioni e riscoperto un amore per la fotografia che mi ha spinto a comprendere che, impossibilitato a orientarmi su quella strada con gli studi tecnici che avevo intrapreso, l’unica occasione era quella di cambiare in corsa e optare per il liceo artistico – racconta il ragazzo -. Sarà davvero interessante scoprire i nuovi programmi scolastici e i contenuti delle lezioni di argomento specifico che seguirò nonché conoscere coetanei e professori che mi accompagneranno durante tutto l’anno”.