Prosegue l’analisi della proposta arrivata per valorizzare Palazzo Cogne
Servirà anche un passaggio in Consiglio comunale ad Aosta per approvare una modifica, non costituente variante, al Piano regolatore, per procedere con l’iter di valorizzazione di Palazzo Cogne. Il 2 settembre scorso, come spiegato dal presidente della Regione in Consiglio regionale, la Giunta ha avviato la procedura. Nel frattempo il Governo è in attesa della valutazione formale di congruità del valore dell’immobile conferito per poter poi avviare la valutazione della sostenibilità economico-finanziaria del progetto presentato il 26 aprile scorso dalla Real Estate Asset Management (Ream) di Torino, specializzata nell’istituzione e gestione di Fondi di investimento alternativi immobiliari, che conta fra gli azionisti Fondazione Crt e Compagnia San Paolo.
“Acquisita tale valutazione – ha aggiunto Testolin – ci sarà un’interazione formale con il proponente del progetto di valorizzazione al fine di formulare le richieste di modifica o specificazione della proposta ritenute necessarie da parte dell’Amministrazione in risposta alle quali, ricorrendone i presupposti, si potrà procedere con la dichiarazione di pubblico interesse dell’iniziativa proposta e con l’indizione della gara di evidenza pubblica per la selezione della società di gestione del risparmio che dovrà costituire e gestire il Fondo”.
Rispondendo ad un’iniziativa di Stefano Aggravi di Rassemblement Valdôtain, il presidente ha quindi ricordato come fin dal dicembre 2022 “fosse noto al pubblico l’interesse regionale all’elaborazione di proposte di valorizzazione dell’immobile”.
Nella replica Aggravi si è detto dispiaciuto come, a fronte dell’arrivo della proposta già nell’aprile 2024, non ne sia stata fatta menzione nell’audizione del 13 maggio scorso per “capire quale fosse la ratio della norma” inserita nell’assestamento di bilancio.
Un fondo d’investimento per valorizzare Palazzo Cogne: una società si fa avanti con la Regione
09 agosto 2024
Non ha fatto in tempo ad esser inserita come possibilità nella Legge di assestamento di bilancio, che per Palazzo Cogne una società si è già fatta avanti.
E’ il 24 maggio scorso quando la Real Estate Asset Management (Ream) di Torino, specializzata nell’istituzione e gestione di Fondi di investimento alternativi immobiliari, che conta fra gli azionisti Fondazione Crt e Compagnia San Paolo, fa avere alla Regione, una proposta per la riqualificazione di Palazzo Cogne. Per l’immobile “monumento”, attualmente inserito nel piano delle dismissioni e valorizzazioni, la Regione ha deciso nei mesi scorsi che diventerà la sede dello studentato della Nuova Università della Valle d’Aosta, che aprirà a settembre. Una volta ristrutturato, potrà accogliere 70 ragazzi con circa 2000 m² di superficie. Qui troveranno spazio però anche associazioni e attività commerciali, come confermato in Consiglio regionale dal Presidente della Regione.
Un progetto cofinanziato dallo Stato 6,1 milioni di euro nell’ambito del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027. Soldi arrivati in Valle d’Aosta nel gennaio scorso con la visita dalla Premier Giorgia Meloni. I restanti 9 milioni verranno messi dalla Regione.
Nell’assestamento di bilancio, approvato nel giugno scorso, dal Consiglio regionale sono arrivati i dettagli di tutta l’operazione. L’investimento verrà realizzato “mediante la costituzione e la partecipazione in un fondo di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso per l’attuazione degli interventi e la gestione dell’immobile”. La Regione parteciperà al fondo “in parte mediante conferimento del diritto di superficie dell’immobile per la durata massima di 65 anni e, per la parte restante, mediante sottoscrizione delle quote in denaro, per un importo complessivo di 9.000.000 euro”.
Delineato il percorso e avendo già in mano una proposta di “parteneriato atipico”, la Regione ha ora chiesto un supporto tecnico – legale e amministrativo specialistico, per la strutturazione dell’operazione. Lo studio legale di Milano scelto dalla struttura programmazione edilizia dovrà fra l’altro redigere un parere contenente un giudizio sulla fattibilità dell’operazione, prevista da un decreto del 2011 e che in diverse amministrazioni stanno già utilizzando. Sulla base anche di questo parere la Giunta delibererà la proposta, che dovrà poi andare a gara, probabilmente europea.
Nel frattempo, in attesa di poter disporre di un proprio studentato, l’Università della Valle d’Aosta è tornata nella struttura residenziale di Montfleury