Your Fashion: il nuovo social sulla moda inventato da due studenti
“E’ innovativo perché in questo momento non esiste un social network sulla moda” Così Luca Pinet, professore di informatica all’Isiltp di Verrès racconta l’invenzione di Niccolò Grossi e Patrick Venanzio, studenti di Informatica e Telecomunicazioni al quinto anno. “Ci sono Instagram, Facebook, ma questi sono social generici, mentre Your Fashion – l’app web ideata da due suoi studenti – è ristretta a un settore specifico“.
I ragazzi “hanno dovuto sbatterci la testa da soli, nell’ottica di realizzare qualcosa di nuovo” racconta Francesca Vallomy, la professoressa di informatica che ha seguito gli allievi nel progetto in compresenza con Pinet.
L’impegno profuso a partire da ottobre fino a oggi ha ripagato, con sorpresa, i ragazzi, che ammettono: “Ci siamo stupiti dell’affluenza che abbiamo avuto“. In soli due giorni dalla sua creazione l’app ha superato il centinaio di iscritti. “Ha avuto parecchie adesioni contando anche che molti sono iscritti come classe e non singolarmente” fa inoltre notare Pinet.
Your Fashion: cos’è e perché è innovativo
“Volevamo creare un social che fosse un po’ più lento, che valorizzasse la passione per la moda” spiega Niccolò Grossi ” Infatti non ci sono le storie e i post sono visibili a tutti”.
Lo scopo dell’applicazione web è infatti quello di mettere in contatto appassionati di moda provenienti potenzialmente da tutto il mondo, attraverso la pubblicazione di immagini dei propri outfit da parte degli utenti, che possono mettere like e commentare quelli degli amici e sfogliare una sezione dedicate alle news. “Anche se c’è già Instagram volevamo fare qualcosa di diverso dedicato solo al settore della moda“.
L’app è pubblica, “chiunque può accedere e iniziare a usarla” spiega Pinet. E’ stata presentata in occasione della Fashion Week, una settimana di giornate a tema organizzata dall’Isiltp. “Ogni giorno gli studenti potevano vestirsi secondo uno stile diverso stabilito: vintage, hip hop, elegante…” esemplifica Francesca Vallomy “i ragazzi si sono scattati selfie o foto di gruppo da postare sul social, così si è creata una rete di studenti e il progetto è stato conosciuto anche dagli alunni degli altri indirizzi”.
Al momento “al di fuori da scuola non lo conosce nessuno, ma i ragazzi vorrebbero mettersi d’accordo con un avvocato e organizzarsi per la parte giuridica e normativa tenendola attiva” racconta il professore Pinet. Il progetto “è ancora in una fase embrionale” conferma Niccolò “ma speriamo di renderlo presto più completo. Abbiamo già alcune idee, come l’aggiunta di eventi interni all’app, ad esempio competizioni di stile”. I due ragazzi intendono continuare a investire sulla loro creazione, ne è convinto il portavoce, che continua: “Cercherò di diffondere l’app all’università di moda che frequenterò dall’anno prossimo a Milano, lì penso che potrà prendere piede. Patrick invece studierà informatica, quindi potremo portare avanti la nostra creazione!”
“Sentiamo che è un progetto che potrà progredire, è qualcosa di nuovo e mai visto” si esprime Pinet. “Niccolò e Patrick sono due studenti particolarmente bravi, sia nella parte tecnica che in quella dell’ideazione”.
Un progetto nato grazie a una materia scolastica
L’idea dei due ragazzi è il risultato del lavoro previsto da una specifica disciplina presente nel loro indirizzo di studi: “Gestione progetto e organizzazione d’impresa“.
“E’ una materia del quinto anno” spiega Pinet “ha come fine la realizzazione di un progetto innovativo partendo dall’ideazione e dalla progettazione, fino alla fase di realizzazione e al rilascio, che avviene in questo periodo dell’anno”. Questa disciplina “lascia libero sfogo ai ragazzi” conferma Vallomy “sia nella scelta del soggetto da sviluppare che nella modalità organizzativa”.
La concessione di questa autonomia ha permesso il sorgere di diverse interpretazioni della consegna. “Due ragazzi che studiano al conservatorio hanno sviluppato un’app web sulla musica, altri due un sito sulla Formula 1 mentre due ragazze un’app che permette di prenotare in maniera automatica in un bar di Verrès” porta come esempio l’insegnante. I progetti hanno spaziato da giochi che sfruttano la realtà virtuale, applicazioni che creano piani sportivi personalizzati in base alla corporatura e che confrontano i diversi contratti energetici in Valle d’Aosta, fino a un sistema che automatizza una serra artificiale e uno “particolarmente bello”, secondo Pinet, che tramite l’intelligenza artificiale riconosce le emozioni del volto. “Cavoli, dovrei andarlo a prendere!” reagisce spontaneamente con entusiasmo la collega.
Il progetto è durato tutto l’anno, ma nonostante il molto tempo impiegato, sia in classe che fuori orario scolastico, Your Fashion “non è ancora in piena di funzionalità” riconosce ambizioso, con umiltà, Niccolò “ed è già stato difficile riuscire ad arrivare dove siamo arrivati, ma comunque ci siamo riusciti” conclude il giovane, fiducioso e soddisfatto del traguardo suo e di Patrick.