A Aymavilles un’eliminatoria che sembra la Regionale: vincono Briganda, Bufera e Baronne

03 Aprile 2023

Chissà cos’è passato per la testa di Edy Gontier quando domenica a Aymavilles erano appena terminate le semifinali della terza eliminatoria stagionale dei combats. Se la saranno posta in tanti, questa domanda, tra i numerosi spettatori presenti sulle transenne. E non solo perché la testa di Edy Gontier – con quella folta chioma grigia – è facilmente riconoscibile. Gontier aveva infatti raggiunto un traguardo per certi versi storico: tre bovine nelle tre finali delle diverse categorie.

Record? No di certo. Quello appartiene a Claudio Berthod, che nell’estate di otto anni fa nella nebbia di Champillon di Doues piazzò sei bovine nelle finali di casa, riuscendo nell’impresa di monopolizzare il lotto delle qualificate (allora, d’estate, andavano alla Regionale solo le prime due di ogni peso).

Niente record, ma provate per un attimo a vestire comunque i panni di Edy Gontier, che davanti al pubblico di casa sua si sarebbe giocato di lì a poco la possibilità di conquistare il bosquet per ben tre volte. Mica male. Poi, per carità, vincere è sempre difficile, e al costo di “spoilerare” la storia si sappia che Gontier ha vinto una sola volta, mentre in altre due occasioni si è dovuto arrendere ad altre reines (notevoli, anzi superlative, ne va dato atto).

La bella storia di Edy Gontier non si è quindi compiuta del tutto, ma c’è un motivo: le batailles non sono racconti di fantasia, ma storie di uomini (e delle loro bovine). La sconfitta e la delusione sono contemplate, spesso elementi imprescindibili delle domeniche dei valdostani. E forse è per questo che dopo sessantasei anni di storia ogni domenica tanta gente sceglie di passare il proprio pomeriggio con gli avanbracci appoggiati alle transenne: per vedere le bovine – direte voi – ma anche per capire un po’ meglio le persone umane.

Prima categoria, la reina è Briganda

La storia di Edy Gontier andrebbe iniziata dalla terza categoria – dove ha vinto, ecco il motivo – ma per dovere di cronaca (e per non perdere le buone abitudini) partiremo ancora una volta dalla classe regina. La prima categoria è stata affare di 21 bovine: non tantissime, è vero, ma con nomi di assoluto rilievo. Briganda dell’azienda Verney era forse quello più altisonante, e una volta tanto le attese non sono state tradite. Bosquet convincente il suo, che fa il paio con quello vinto sempre ad aprile – ma un anno fa – a Gignod. In mezzo anche una Regionale di grande spessore, terminata in semifinale contro le corna di Bataille di Angelo Martignon, che di lì a poco avrebbe poi vinto il titolo. Briganda era la favorita e ha rispettato il pronostico, Edy Gontier con la sua Malice – seconda un anno fa a Jovençan, reina in terza categoria a Challand-Saint-Victor nel 2021 – non ha certo recitato il ruolo dello spettatore non pagante. Ottima Malice, che certo merita un nome che spiega parecchio dell’atteggiamento della bovina: ma contro Briganda, domenica, c’era ben poco da fare. La neo reina in semifinale aveva arrestato la corsa di Tsardon di Joseph e Nadège Thomasset, piccoli protagonisti dell’ultima Regionale: sei mesi fa con Contessa – ieri out ai quarti – avevano sfiorato la semifinale, tra altri sei mesi cercheranno di ripetersi. Tsardon era alla sua prima qualificazione, così come Belva di Maurilio Gerard, l’altra semifinalista.

Una Bufera iniziata nel 2017

Bufera di Jean-Antoine Maquignaz ancora reina : la prima volta fu il 24 marzo del 2017 a Pont-Saint-Martin

Cosa facevate nel 2017? Una domanda semplice, però per rispondere bisogna pensare qualche secondo. Il motivo è semplice: sono passati sei anni. Pensateci: nella primavera del 2017 in pochi avrebbero pensato che il mondo avrebbe dovuto fare i conti con la pandemia (2019) o che in Francia la “nuova rivoluzione” avrebbe vestito dei gilet gialli (2018)

Insomma, di acqua sotto ai ponti ne è passata parecchia, ma a Bufera sembra non importargliene troppo. Bufera, nel 2017, si qualificava per la prima volta alla Regionale. Successe a Pont-Saint-Martin il 24 marzo, la bovina era una debuttante che arrivò fino al bosquet. Stessa cosa successa a Aymavilles, fatta eccezione per la terminologia “debuttante”: Bufera è sì ancora regina, ma ha consumato – nel corso di 7 anni – avversarie e pure applausi. Sette concorsi e sette qualificazioni, a confermare che c’è sì il talento, ma anche una longevità fuori dal comune. La stessa che aveva la sua compagna di stalla Jardin, una delle regine più impressionanti che si sia mai vista nelle arene, almeno negli ultimi 15 anni.
Bufera è ancora regina, e il buon Edy Gontier con la sua Poupée – alla prima qualificazione – in cuor suo poteva immaginare come sarebbe andata a finire la finale del secondo peso (29 iscritte). Terza un’altra “vecchietta” del circuito, Tonnère de La Borettaz (terza qualificazione, l’anno scorso semifinalista a Jovençan), così come la new entry Malibù dell’azienda Verney.

Finalmente il bosquet per i padroni di casa

Edy Gontier, in finale in tutti e tre i pesi, porta a casa il bosquet della terza categoria con Baronne

Abbiamo decantato le lodi di Briganda, santificato la longevità di Bufera, ora è il tempo di spendere qualche parola anche per Edy Gontier, protagonista finora di due finali perse. La prima in ordine di tempo – quella del terzo peso, ben 48 bovine al via – aveva visto primeggiare l’allevatore padrone di casa.
Mai facile, vincere in casa: il compito però è meno arduo se si conta che la bovina che accompagni in campo è la vice reina regionale. Baronne l’avevamo lasciata alla Croix-Noire il 23 ottobre scorso, allontanatasi dalle corna della soprendente Falchetta di Renzo Rosset nella finalissima di terza categoria. Sei mesi più tardi è ancora lì: svelta e già in palla, come quando aveva eliminato in semifinale all’ultima Regionale la reina uscente, Reinetta dei Bonin. Il percorso questa volta è stato più semplice, ma torniamo a quanto detto sopra: vincere non è mai facile, soprattutto in casa. Brava Baronne, brava pure Mesquine dei Clos, seconda alla sua prima uscita della carriera: ne sentiremo parlare. C’è tempo anche per segnalare le prime qualificazioni di Natty dei Parléaz e di Boba dell’eterno Michele Bionaz.

Pasquetta a Fénis

Domenica prossima le reines se ne staranno a riposo, perché anche la più radicata delle tradizioni rurali della nostra regione fa i conti (da sempre) con la religione. A Pasqua niente combat, ma ci si rifà – spesso con gli interessi – nel lunedì di Pasquetta, solitamente uno dei combat più interessanti della primavera. Se l’antipasto è stato il combat di Aymavilles, punteggiato di grandi protagoniste dei combats ad altissimi livelli, toccherà presentarsi di buon mattino lunedì 10 aprile nell’arena di Fénis.

LE QUALIFICATE

Prima categoria (21)
1. Briganda dell’azienda agricola Verney di Gressan (704 chili)
2. Malice di Edy Gontier di Aymavilles (645 chili)
3. Tsardon di Joseph e Nadège Thomasset di Aymavilles (610 chili)
4. Belva di Maurilio Gerard di Cogne (603 chili)

Seconda categoria (29)
1. Bufera di Jean-Antoine Maquignaz di Valtournenche (560 chili
2. Poupée di Edy Gontier di Aymavilles (553 chili)
3. Tonnère de La Borettaz di Gressan (562 chili)
4. Malibù dell’azienda agricola Verney di Gressan (558 chili)

Terza categoria (48)
1. Baronne di Edy Gontier di Aymavilles (510 chili)
2. Mesquine dei fratelli Clos di Jovençan (517 chili)
3. Natty della famiglia Parléaz di Saint-Pierre (514 chili)
4. Boba di Michele Bionaz di Brissogne (505 chili)

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