A Chamois record di nascite nel 2022: la scelta di Silvia e Paolo
Il comune di Chamois è noto per essere l’unico in Italia, sulla terraferma, non raggiungibile in automobile, ma solo a piedi, in bicicletta, in funivia con partenza da Buisson, oppure nell’altiporto con piccoli aeroplani. Ultimamente, però, il comune ha fatto parlare di sé anche per la sua eccezionalità demografica: come è risultato dai dati della terza edizione del Censimento permanente della popolazione dell’Istat, nel 2020 Chamois è stato il comune valdostano con il maggior incremento di popolazione (+10,2%), in particolare di residenti italiani (+10,3%) rispetto al 2019.
Oltre all’aumento di residenti italiani provenienti da altri comuni, che nel 2020 sono stati 14, portando a 108 il numero di abitanti (erano 94 nel censimento decennale del 2011), quest’anno il comune ha contato due nuove nascite, che per un paesino di montagna con una conformazione così particolare sono un record. Le ultime nascite, infatti, erano registrate nel 2014, nel 2011 e nel 2009, sempre in un numero singolo.
Tra coloro che hanno spostato nel 2020 la residenza a Chamois ci sono anche i gestori del Bar Chamois, Silvia Orso Fiet e Paolo Rigollet, a cui appartiene l’ultima nascita registrata nel comune. Subentrata nella gestione del bar alla madre di Paolo andata in pensione, la coppia si è trasferita a Chamois con la primogenita Sofia, nata nel 2020. Poi a novembre di quest’anno è nata Alessia, che si è aggiunta a una popolazione giovanile che nel comune sembra in crescita. “Nel comune si è trasferita anche una famiglia genovese con tre bambini, di cui uno del 2015 e due gemelli coscritti della mia figlia più grande”, spiega Silvia. “Probabilmente la loro scelta è frutto anche della volontà di allontanarsi dalla città caotica, una scelta che ora grazie allo smart working è fattibile, mentre fino a qualche anno fa non era neanche presa in considerazione”.
D’altra parte, vivere in un comune in cui la circolazione dei fuoristrada è vietata, e che per la sua attenzione a favorire un turismo a mobilità dolce è stato inserito nel consorzio delle Perle delle Alpi comporta diversi vantaggi per i bambini che vi crescono, come rivela Silvia. “Vivere in un posto così con dei bambini piccoli è piacevole, perché sono più tranquilla a lasciarli fuori a giocare da soli, dato che conoscono tutti e non ci sono macchine”. L’unico grande svantaggio è rappresentato, ovviamente, dai trasporti: “Sarebbe una grande fortuna se ci fossero delle scuole anche in comuni così piccoli. I bambini devono sempre essere accompagnati in funivia e ora che c’è la piccolina riuscire a portare la sorella più grande all’asilo nido ad Antey diventerà un problema”.
Così, accanto alla vocazione turistica, che resta quella prioritaria per Chamois così come per la maggior parte dei comuni della nostra regione, si parla sempre di più, anche in ambito accademico e scientifico, di nuove vocazioni per i territori montani. E magari, in un futuro più o meno lontano, la scelta di vivere a Chamois non sarà più vista come una sfida, ma come una delle tante possibilità residenziali che la Valle d’Aosta offre.