A piedi o in bici nella fase 2: le proposte di Fiab, Legambiente e Uisp
E’ la stessa Organizzazione mondiale della sanità a dirlo: nella fase 2 gli spostamenti da preferire sono quelli in bici o a piedi. Per questo tre associazioni, la Fiab, la Uisp e Legambiente, hanno inviato una lettera alle autorità regionali e comunali, sottoponendo loro alcune proposte per favorire modalità di trasporto alternative all’auto.
“In una prima fase di ripresa delle attività potrebbe prospettarsi una situazione in cui, a causa del mantenimento delle restrizioni e del timore della popolazione a vivere situazioni di raggruppamento, l’uso del trasporto pubblico potrebbe ridursi a favore dell’automobile” ricorda le tre associazioni al Presidente della Regione Testolin, al sindaco di Aosta Centoz, al Presidente dell’Unité Monte Emilius Martinet e al Presidente del Celva Manes.
La richiesta alle autorità è quindi di realizzare dei percorsi per la mobilità di emergenza con la creazione di corsie, sia urbane che extraurbane, utilizzabili da ciclisti e pedoni, che permettano di assorbire le quote di mobilità che si perderanno dal trasporto pubblico. “Questa rete, che configura una soluzione già adottata con successo in altri paesi, potrebbe essere funzionale nei collegamenti tra i comuni della cintura e la città di Aosta”.
In questo senso la richiesta è di realizzare delle “nuove regolamentazioni e/o infrastrutture “soft”, a basso costo e rapida attuazione, per la mobilità attiva (pedonale e ciclabile) anche con convenzioni e in deroga al Codice della Strada”. Ad esempio: percorsi pedonali e corsie ciclabili in sola segnaletica, doppio senso bici, strade comunali ed intercomunali a 30 km/h, strade scolastiche, intermodalità bici-TPL (Rete di Mobilità di Emergenza/transizione).
Le associazioni chiedono, quindi, il ripristino dell’accessibilità e della funzionalità della pista ciclo-pedonale dell’Envers.
Viene poi suggerita l’introduzione di incentivi economici per il potenziamento della mobilità attiva come alternativa dell’auto privata e complementare al trasporto pubblico. Per evitare assembramenti la proposta è di proseguire con lo smart working, differenziare gli orari delle attività economiche e del terziario e i sistemi di consegna a domicilio, privilegiare e incentivare quelli su bicicletta e cargo bike e ancora realizzare campagne informative regionali per stimolare stili di vita basati su forme di mobilità attiva, indispensabili per tenersi in salute e recuperare la forma fisica.