A Punta Helbronner la prima postazione cardiomonitoraggio ad alta quota

29 Dicembre 2019

Capire che cosa succede al proprio cuore e ai polmoni quando ci si trova ad altezze elevate. Ora è possibile grazie alla prima stazione di cardiomonitoraggio ad alta quota inaugurata ieri ai 3466 metri  di Punta Helbronner. “La Ricerca punta in alto” è un’iniziativa della Fondazione IEO-CCM, ente benefico che da venticinque anni sostiene la Ricerca dell’Istituto Europeo di Oncologia e del Centro Cardiologico Monzino.

La stazione biometrica Keito K9 del Centro Cardiologico Monzino, a monte delle Funivie Monte Bianco a Punta Helbronner, permetterà di monitorare in forma gratuita le reazioni del corpo ad altezze elevate. Multilingue e dotata di schermo tattile, determina nello specifico peso, altezza, percentuale di massa magra e grassa, indice di massa corporea (BMI) e misura pressione arteriosa, frequenza cardiaca e saturazione di ossigeno nel sangue.

Ad ideare la stazione Piergiuseppe Agostoni, coordinatore dell’Area Cardiologia Critica del Centro Cardiologico Monzino, professore ordinario di malattie cardiovascolari dell’Università degli Studi di Milano e uno dei massimi esperti di alta quota in ambito cardiovascolare, insieme ai suoi collaboratori Carlo Vignati e Massimo Mapelli, i due cardiologi che hanno accompagnato l’atleta paraolimpico Luca Galimberti nella sua salita sul ghiacciaio del Monte Bianco fino al Col des Flambeaux, all’ombra del Dente del Gigante.

“La disponibilità di moderni impianti di risalita garantisce la fruibilità dell’alta quota, e in tempi sempre più brevi, a ogni categoria di soggetto, dal sano al cardiopatico, dal giovane all’anziano – dice il Professor Agostoni -. Ci si trova così ad avere da un lato meno ossigeno a disposizione e dall’altro un’inferiore capacità di utilizzarlo. Tutto questo può generare alterazioni a livello cardiovascolare che è bene conoscere e, in alcuni casi specifici, tenere sotto controllo”.

Consigli salva cuore si trovano anche nei pannelli informativi che spiegano gli effetti cardiovascolari che derivano dall’esposizione acuta alle altezze. Insieme al lavoro della stazione, permetteranno a chiunque di verificare alcuni parametri consentendo di valutare se si rientra nei limiti di normalità in rapporto all’altitudine.

“Iniziative come “La Ricerca punta in alto” sono molto importanti – ha detto Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente della Fondazione IEO-CCM -. Questa innovativa postazione, in una delle località più belle d’Italia, ci permette di offrire un servizio a tutti gli amanti della montagna che desiderano monitorare gli effetti dell’altitudine sulla loro salute”.

L’inaugurazione si è conclusa con il Mountain Gala Dinner organizzato con il supporto di Skyway Monte Bianco, Fondazione IEO- CCM e Vogue Italia, testata che sostiene la ricerca fianco della Fondazione.

Per Emanuele Farneti, direttore di Vogue Italia “la Fondazione IEO-CCM è una straordinaria eccellenza che Vogue Italia e Condé Nast sostengono con convinzione da anni. Siamo felici di aver dato un piccolo contributo anche in occasione di questa serata di festa, celebrata in un luogo unico al mondo: lo scenario ideale per ricordarci che la ricerca, con il supporto di tutti, può conquistare vette che solo ieri sembravano invincibili”.

La cena solidale è stata firmata dallo chef stellato Alessandro Mecca del ristorante Spazio 7 di Torino di Emilio Re Rebaudengo e si è conclusa con l’esibizione live deel Duo Denfert.
Il ricavato della cena è stato devoluto alla Fondazione IEO-CCM per fornire il maggiore supporto possibile alla ricerca scientifica del Centro Cardiologico Monzino a conferma di un impegno concreto nell’abbattere le barriere dello scibile in ambito medico.

“Proprio quest’anno – ha aggiunto Federica Bieller, Presidente di Skyway Monte Bianco – la nostra funivia ha presentato il suo primo bilancio di sostenibilità, un progetto che vede al centro non solo la natura, ma anche l’uomo. Riteniamo molto importante che la nostra funivia sia portavoce di iniziative che abbiano come sfida quella di alzare il livello della qualità di vita dell’uomo investendo nella ricerca in tutti i suoi ambiti”.

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