A quattro anni dagli ultimi, due nuovi preti ordinati dalla Diocesi di Aosta

04 Giugno 2017

“Portate in dono al Signore l'entusiasmo della giovinezza, ma anche lo studio e l'esperienza del servizio svolto in questi anni”, con queste parole il vescovo di Aosta Franco Lovignana ha ordinato come sacerdoti Daniele Borbey, classe 1991, proveniente dalla parrocchia di Charvensod e Lorenzo Sacchi, dell''85, che ha cominciato il suo cammino di fede nella parrocchia di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta. In Valle gli ultimi preti ad essere accolti nella chiesa cattolica erano stati Fabrizio Balestra, Diego Cuaz e Junior Carlo Louisetti, quattro anni fa, nel giugno del 2013.

“Tout accepter comme venant de Dieu, tout faire pour Dieu, tout offrir a Dieu, et cercher avec ardeur la perfection de la Charité et l'amour de la Croix” è la frase di Raissa Maritain, poetessa francese del primo '900, moglie del filosofo cattolico Jacques, scelta da Borbey per riassumere il senso della sua ordinazione. Sacchi ha invece optato per un pensiero di Edith Stein, ebrea tedesca convertita al cattolicesimo e diventata monaca carmelitana scalza, morta nel campo di concentramento di Auschwitz: “Cristo è Dio e uomo e chi vuole avere parte con lui deve avere parte a una vita divina e umana”.

I due neo sacerdoti si sono preparati al giorno più importante con una settimana di ritiro e di esercizi spirituali al monastero benedettino Praglia sui colli Euganei, in provincia di Padova. Ieri sera, invece, assieme al vescovo, si è tenuta la “route-falò” di Pentecoste, processione da via Saint-Martin-de-Corléans al santuario di Pont-Suaz, per unire idealmenti i luoghi di provenienza dei due ordinati.

In un intervista al settimanale della diocesi, il Corriere della Valle, i due giovani hanno elencato le figure principali che gli hanno accompagnati nella fede fino al sacerdozio: madre Agnese Tagliabue del monastero benedettino di Saint-Oyen e don Amato Gorret, storico ex parroco della Cattedrale di Aosta, per Borbey. Sacchi invece ha menzionato don Luigi Maquignaz, per decenni parroco di Saint-Martin.

Durante l'omelia in Cattedrale, questo pomeriggio, Lovignana ha citato delle parole di papa Giovanni Paolo II sul ruolo dei sacerdoti: “Il ministero ha una radicale forma comunitaria e può venire assolto solo in forma collettiva”. Poi è stata la volta di un richiamo, all'umiltà pescando dalle parole di san Paolo: “Vi auguro di iniziare con consapevolezza di fede umile e risoluta ogni vostro giorni di sacerdozio – ha detto il vescovo – il compito del pastore è discernere e valorizzare tutti i carismi”.

Non si sa ancora con quale forme e in quali luoghi si svolgerà il servizio di Borbey e Sacchi, se non che il secondo terrà la sua prima messa l'11 giugno in Cattedrale, ma Lovignana ha affidato alle parole di san Pietro un augurio finale per la loro attività: “Pascete il gregge di Dio che vi sarà affidato, sorvegliandolo non perché costretti, ma volentieri”.

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