Alcuni consiglieri regionali fanno visita al carcere “preoccupa per la situazione sanitaria”
“E’ l’assistenza sanitaria il problema più grave del carcere aostano. Mancano strutture adeguate all’interno e i detenuti hanno sottolineato anche problemi relativamente alle tempistiche di erogazione delle prestazioni. E’ necessario che Azienda Usl e Regione siano al più presto direttamente implicati nella sanità carceraria perché queste persone risiedono stabilmente sul nostro territorio e hanno diritto a ricevere le cure necessarie e garantite al resto della popolazione”. E’ il commento a caldo del consigliere regionale Roberto Louvin, uno dei membri della delegazione che questa mattina, venerdì 13 agosto, ha fatto visita alla casa circondariale nell’ambito dell’ iniziativa “Ferragosto in carcere“, promossa a livello nazionale dai radicali italiani per richiamare l’attenzione sulle difficili condizioni di vita e sul sovraffollamento delle carceri italiane.
Il gruppo dei consiglieri, guidato dal Presidente del Consiglio regionale Albert Cerise, era composto anche da Carmela Fontana, Gabriele Maquignaz, Albert Cretaz, Emily Rini e Andrea Rosset.
Per oltre 2 ore, i consiglieri regionali hanno visitato la struttura constatando il grave problema di sovraffolamento di Brissogne dove risiedono oltre 270 i detenuti a fronte di una capienza di circa 180. “Sono condizioni preoccupanti, in cui in una cella di 8 metri quadrati vivono 2 detenuti” – ha spiegato ancora Louvin. Al termine hanno anche incontrato una delegazione composta da una decina di detenuti che hanno ribadito la difficoltà ad avere un’assistenza sanitaria adeguata.
Unica nota positiva: l’aumento all’interno del carcere delle attività di volontariato e di formazione professionale organizzata con il finanziamento dell’Unione europea . Si è, ad esempio, concluso oggi un corso di apicoltura, è attiva una formazione professionale per giardinieri e operatori di aree verdi e sono in corso anche alcuni laboratori di grafica e giornalismo. “Dobbiamo rendere merito ai volontari – ha concluso il consigliere regionale dell’Alpe – che con dedizione e in silenzio svolgono un’attività estremamente importante per migliorare la qualità della vita delle persone carcerate“.