Alpe Cortlys, le associazioni contrarie al nuovo progetto chiedono la revoca della concessione

13 Marzo 2018

"Revocare la concessione e, nel caso in cui si intendesse analizzare il progetto, lo si faccia alla luce delle norme vigenti, con un serio procedimento di valutazione impatto ambientale". E' quanto chiedono  Legambiente Valle d'Aosta, Comitato per la Salvaguardia e Tutela dell’Alpe Cortlys Impianto idroelettrico a Courtlys di Gressoney dopo aver avuto notizia che un nuovo progetto è stato ripresentato per la realizzazione della centralina.

"E’ stato ripresentato, in data 26 febbraio 2018, un ennesimo progetto per sfruttare la concessione, rilasciata nel 2009 alla The Power Company, che dovrebbe sottrarre le acque del Lys nel suo tratto iniziale, dalla morena glaciale ai piedi del massiccio del Monte Rosa fino al primo centro abitato della valle di Gressoney, Staffal" scrivono in una nota le associazioni. 

Il progetto è stato presentato nel 2004 e che da allora è stato più volte modificato ma resta a tutt’oggi da realizzare.

"I numerosi errori e imprecisioni presenti sin dall’inizio negli elaborati, oltre alla volontà del proponente di sottrarli sistematicamente alla valutazione di impatto ambientale, hanno determinato un moltiplicarsi (e un protrarsi) delle procedure in un iter ormai abbondantemente ultradecennale (si tratta ormai di quasi quindici anni).  – continua la nota – Iter durante il quale l’autorizzazione unica già rilasciata nel 2013 è stata dichiarata decaduta nel 2017, mentre dovrebbe ora essere dichiarata la decadenza dal diritto di derivare ed utilizzare le acque per il decorso dei termini".

Nessuno di questi vari progetti è mai stato sottoposto alla valutazione di impatto ambientale.

"Rischia così di essere realizzato un impianto che è stato contestato da tante associazioni e comitati, oltre che dall’amministrazione comunale, e oggetto di ricorsi in sede amministrativa. – si legge ancora nella nota –  Un progetto che si pone in contrasto con tutte le norme più recenti (europee e nazionali) sulla necessità di salvaguardare gli ultimi torrenti rimasti allo stato naturale e sull’obbligo di contemperare i diversi prelievi fatti sullo stesso corso d’acqua per non derivarne l’intero percorso. Un progetto che, se realizzato, danneggerà irrimediabilmente dal punto di vista naturalistico e paesaggistico una località di grande valore e significato".

Le associazioni auspicano, infine, che "tutti i procedimenti vengano condotti con la massima pubblicità e trasparenza".

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