Anche in Valle d’Aosta è in aumento il numero dei centenari
Un Paese sempre più vecchio, ma longevo. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Istat, in Italia, negli ultimi dieci anni il numero dei residenti centenari è aumentato di quasi il 30%. Erano 17.252 nel 2014, diventati 22.552 nel 2024. La Valle d’Aosta, con i suoi piccoli numeri, non fa eccezione. Al 1° gennaio 2024, coloro che avevano spento le 100 candeline erano 46 (di cui uno con più di 105 anni), vale a dire dieci in più rispetto allo scorso anno. Nel 2014 se ne contavano invece 32.
A livello nazionale, l’80% dei centenari è donna, così come il 90% dei 677 italiani che hanno almeno 105 anni. I supercentenari, cioè coloro che hanno dai 110 anni in su, ancora in vita al 1° gennaio 2024 sono 21, di cui soltanto uno di sesso maschile. Il numero è più che raddoppiato rispetto al 2009, quando erano 10.
La decana tra i centenari italiani è appunto una donna residente in Emilia-Romagna che, a ottobre di quest’anno, ha compiuto 114 anni. Tra gli uomini, il più anziano al 1°gennaio 2024, morto nei primi mesi dell’anno, era del Molise e aveva 110 anni. A fine ottobre il nuovo decano risiede in Basilicata e ha anch’egli superato i 110 anni.
Nonostante questi traguardi, rimangono ancora imbattuti i record assoluti di longevità maschile e femminile italiani, detenuti da Antonio Todde, residente in Sardegna e deceduto nel 2002, poche settimane prima di compiere 113 anni e da Emma Morano, residente in Piemonte e deceduta nel 2017, all’età di 117 anni. Morano aveva ottenuto il primato di donna contemporanea più longeva al mondo. Oggi il record è detenuto, a livello mondiale, tra gli uomini da John Alfred Tinniswood, cittadino inglese di 112 anni, e tra le donne da Tomiko Itooka, cittadina giapponese di 116 anni. Anche se, la strada per battere ogni record è ancora lunga. Al momento, la donna più longeva della storia è stata Jeanne Calment, cittadina francese deceduta nel 1997 all’età di 122 anni, mentre l’uomo che ha vissuto più a lungo è stato Jirōemon Kimura, cittadino giapponese deceduto nel 2013 all’età di 116 anni.
Tornando all’Italia, la distribuzione geografica dei centenari è molto eterogenea. La Lombardia è la regione con la presenza più alta in valore assoluto, con oltre 3.000 residenti, seguita dal Lazio e dall’Emilia-Romagna che ne contano oltre 2.000. Discorso analogo per coloro che hanno almeno 105 anni, che si concentrano in Lombardia con più di 100 residenti, quindi in Emilia-Romagna e Veneto con oltre 60 individui. Se si considera invece il numero di centenari rispetto al totale della popolazione, la Liguria è la regione con la concentrazione più alta (61 centenari ogni 100.000 abitanti), seguita dal Molise (58) e dal Friuli Venezia-Giulia (54). La Lombardia con un valore del 34 per 100.000 abitanti si posiziona nelle ultime posizioni, anche al di sotto del valore nazionale (38 per 100.000 abitanti).
L’ultimo dato riguarda la tipologia di residenza. Fra i centenari predomina la quota di chi vive in famiglia (89,4% nella classe 100-104 anni; 89,5% fra i 105+ anni) rispetto a chi risiede in una struttura specializzata. Fra coloro che hanno almeno 105 anni, la percentuale di chi sta in famiglia sale al 96,7%. Per l’Istat, il dato così elevato può dipendere “sia da una carenza di strutture specializzate nell’assistere persone super longeve sia dal fatto che la famiglia possa costituire un fattore di protezione laddove si abbia necessità di cure e attenzioni personalizzate che solo un ambiente familiare può offrire”.