Aosta, apre il cantiere della “Casa della Carità”. Raccoglierà gran parte dei servizi della Caritas

30 Settembre 2020

Due anni di lavori – la consegna, con tanto di agibilità e collaudi è infatti prevista per fine 2020 –, e ad Aosta è ufficialmente aperto il cantiere della Casa della Carità.

Ristrutturando completamente l’ex Prevostura della Cattedrale – della quale è stata sede sin dal Medioevo –, ad un passo dall’abside, vedrà la luce un edificio completamente rivolto all’aiuto nei confronti dei poveri ma aperto a tutti.

“Questo è un momento molto importante per la diocesi – spiega il vescovo di Aosta, Monsignor Franco Lovignana –. Dopo un lungo periodo di incubazione, di studio e di progettazione possiamo dire che oggi si apre il cantiere di un’‘opera-segno’ che raccoglierà i servizi che la Chiesa offre attraverso la Caritas diocesana. Un edificio storico e di prestigio per un’attività importante della Chiesa come la testimonianza della carità”.

Nel dettaglio del progetto – che ha un costo, per la prima parte dei lavori strutturali di 979mila 200 euro complessivi e circa 600mila stimati per la seconda fase, ovvero impianti, rifiniture e arredi – entra invece Andrea Gatto, Direttore della Caritas: “Dal cortile si accederà al primo luogo di accoglienza, al piano terra, dove troveranno posto il Centro di ascolto e la mensa, servizi che offriamo già ma in locali diventati inadeguati dal momento che il numero delle persone bisognose negli anni è triplicato”.

Non solo: “Ci sarà una cucina per preparare i pasti – prosegue Gatto –, grazie anche alla rete dei prodotti invenduti, mentre nel settore nord ci sarà il servizio delle docce, oltre ad un ambulatorio medico. Il piano superiore vedrà invece degli spazi per le accoglienze temporanee e un piccolo alloggio per un’eventuale comunità religiosa che faccia da riferimento per l’intera Casa. Gli altri servizi forniti dalla Caritas come il magazzino e i due dormitori di Aosta e Saint-Vincent, resteranno invece nelle loro sedi attuali, dove gli spazi sono adeguati”.

La Casa, incastonata tra la Cattedrale, il Vescovado, il Seminario e l’Oratorio del centro vuole essere anche un punto di riferimento per la comunità: “Quest’opera – spiega ancora Monsignor Lovignana – verrà realizzata con l’aiuto dei fedeli, abbiamo infatti raccolto offerte da singoli e associazioni, ma anche grazie all’otto per mille che viene così ridistribuito nella comunità a vantaggio della collettività. Questa struttura servirà anche per riqualificare il Centro urbano e restituire un po’ di bellezza alla città, un portone aperto a tutti anche per ammirare l’abside della cattedrale dall’esterno”.

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