Aosta è 70ª in Italia per l’Indice di criminalità. Salgono le denunce rispetto al 2021
Milano, Rimini e Roma. Questo il podio della – poco lusinghiera – classifica sull’indice della criminalità in Italia del sole 24 Ore, stilata grazie ai dati del Viminale sulle denunce forniti in esclusiva al quotidiano economico e calcolati a livello provinciale.
Aosta si piazza al settantesimo posto su 106 (lo stesso del 2021), ed i dati si riferiscono alle denunce ogni 100mila abitanti – quindi a quasi l’intera regione –, al 2022. Le denunce complessive sono state 3.501 (erano 3.150 nel 2021), ovvero una media di 2.874,4 ogni 100mila abitanti. E questo riguarda, naturalmente, solamente i delitti “emersi” in seguito alle segnalazioni delle Forze di Polizia in rapporto alla popolazione residente nella provincia secondo i numeri dell’Istat, aggiornati al 1° gennaio di ogni anno.
Una tipologia di reato, però, vede la Valle al primo posto: quella che riguarda lo sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile che lo scorso anno ha visto 18 denunce totali con un rapporto di 14,6 ogni 100mila abitanti. Primo posto per distacco, dal momento che la seconda “classificata”, Crotone, fa segnare 7,4 denunce di media ogni 100mila abitanti.
Sono state 62, invece – pari a 50,4 ogni 100mila abitanti –, le denunce per percosse che ci proiettano al terzo posto dietro a Imperia (68,7 denunce) e Bologna (50,9) e davanti a Vibo Valentia (49,3) e Ferrara (46,1). Terzo posto anche quanto riguarda il contrabbando, con 1,6 denunce ogni 100mila abitanti, dietro a Genova (2,3) e Napoli (13,8).
Tra le denunce più alte in Valle si contano anche quelle per i delitti informatici: 105 complessive, con una media di 85,4 ogni 100mila abitanti che ci “valgono” il 15° posto. La classifica ci vede invece ultimi, al 106° posto, per le denunce per incendi (1,6 ogni 100mila abitanti) e contraffazione di marchi e prodotti industriali (0 denunce).
Tra i reati con zero denunce anche omicidi volontari consumati (siamo al 94° posto), omicidi colposi da incidenti sul lavoro (39° posto), associazione per produzione o traffico di stupefacenti (32° posto), associazione di tipo mafioso (25° posto), usura (64° posto) e violazione alla proprietà intellettuale (57° posto).
Tra i reati con più denunce, invece, figurano i furti (819 denunce, 666,1 ogni 100mila abitanti, 91° posto), le truffe e frodi informatiche (586 denunce, 476,6 ogni 100mila abitanti, 38° posto), i danneggiamenti (501 denunce, 407,5 ogni 100mila abitanti, 44° posto), le minacce (163 denunce 132,6 ogni 100mila abitanti, 30° posto), le lesioni dolose (129 denunce, 104,9 ogni 100mila abitanti, 47° posto) ed i delitti informatici (con 105 denunce pari a 85,4 ogni 100mila abitanti, che valgono il 15° posto).
La situazione in Italia
Milano si conferma maglia nera con quasi 7mila reati denunciati ogni 100mila abitanti nel 2022 e denunce in crescita del 3,5 per cento nel primo semestre 2023. Un dato spicca tra gli altri: nel capoluogo lombardo le rapine in pubblica via sono tornate ai livelli del 2007, con oltre 2.700 episodi denunciati in dodici mesi.
Ai vertici dell’Indice anche Rimini e Roma, che sale sulla prima volta sul poco edificante podio. Nella Capitale, in particolare, le denunce sono in crescita del 5 per cento rispetto al 2019 e i furti con destrezza non raggiungevano certi livelli – oltre 26mila nel 2022 – da diversi anni. Dati simili si erano registrati solo tra il 2013 e il 2015.
Nella top 10 soprattutto grandi città e mete turistiche come Bologna, Firenze e Torino – che occupano rispettivamente la quarta, la quinta e la sesta posizione – seguite da Imperia, Livorno, Prato e Napoli. A incidere sul trend delle denunce – si legge – “sono anche le presenze temporanee o turistiche, che tuttavia non rientrano tra i residenti usati come parametro”.
Il primo sguardo sul 2023
A livello nazionale, invece, furti e rapine di strada tornano a salire mentre rallentano i reati informatici per i quali emerge una prima contrazione del 14 per cento in questo 2023.
Nel confronto con gli altri anni, i furti con strappo sono il 7 per cento in più di quelli rilevati nel 2019. Le denunce di percosse sono salite del 12 per cento, le rapine in pubblica via del 13 e le estorsioni del 34.
Nel primo semestre 2023 sono invece cresciuti anche i furti con destrezza e quelli di motocicli e autovetture. “Si tratta di un cambiamento di rotta”, spiega il quotidiano economico, dal momento che “la criminalità predatoria era in calo da oltre un decennio, anche prima del crollo rilevato negli anni della pandemia per effetto delle restrizioni negli spostamenti”.