Aosta, i tumori polmonari concentrati nelle aree popolari

29 Novembre 2018

440 nuovi casi annui tra i maschi, 353 tra le femmine, con una mortalità, nel primo caso di 205 unità e 159 nel secondo.

Questi i nuovi casi di tumore e di morte correlata in Valle d’Aosta nel periodo 2007/2014 emersi questa mattina, durante i lavori dell’Osservatorio comunale sulla Qualità dell’Aria che, in ordine del giorno, aveva l’analisi dei dati del Registro tumori regionale.

Tra questi, nel caso dei maschi – la media annuale si riferisce sempre al periodo 2007/14 -, i più sviluppati sono quelli alla prostata (103 casi, ma con bassa mortalità, 17), polmoni e bronchi (che invece ha un’alta mortalità, in 53 casi su 59), colon-retto (52 casi, 19 morti) e vescica (43-11).

Per le femmine i dati maggiori sono quelli relativi al tumore alla mammella (115 casi, 26 decessi), colon-retto (42-16), utero e apparato riproduttivo (36-18) e polmoni e bronchi (25-22).

La Valle d’Aosta in media nazionale, i numeri alti del tumore al fegato e alla prostata

Il dato valdostano mostra un’incidenza che non si allontana dal dato nazionale, ma che tende verso il basso sia per i maschi sia per le femmine. Tranne un paio di eccezioni, significative.

“La statistica – spiega il dottor Salvatore Bongiorno, dell’Azienda Usl – vede dei dati peggiorativi per i tumori alla prostata e quelli al fegato. Quest’ultimo ce lo aspettavamo, soprattutto per i problemi di cirrosi alcolica, mentre per la prostata abbiamo indagato: in Regione vengono effettuate molte più indagini bioptiche rispetto alla media nazionale. Per il tumore alla prostata, in particolare, si dice che ‘se cerchi trovi’, perché spesso ci sono cellule tumorali ma che magari non daranno mai problemi. Un eccesso di indagini, in tal senso, ha portato a rilevare più casi. Ci attendiamo un decremento negli anni”.

Riguardo la mortalità Bongiorno aggiunge: “I dati grezzi valdostani sono paragonabili al resto del Paese, e nettamente inferiori rispetto al Nord-ovest, come per il dato nazionale standardizzato al quale siamo perfettamente allineati e più bassi rispetto al Settentrione”.

Meglio va per la sopravvivenza media, individuata a 5 anni dalla diagnosi, per la quale la Valle d’Aosta è avvantaggiata – sia per i maschi sia per le femmine – da dati più alti rispetto al resto d’Italia.

Il tumore bronco-polmonare, crescono le donne fumatrici

L’85-90% dei tumori bronco-polmonari è attribuibilie al fumo di sigaretta, con i forti fumatori che corrono circa venti volte in più il rischio di contrarli rispetto ai non fumatori. I dati nazionali parlano, per il 2015, di quasi 34mila morti.

A crescere, in Valle, sono i casi femminili: “L’incidenza – prosegue in dottor Bongiorno – è in in diminuzione per gli uomini ma in incremento per le donne. Le femmine mostrano un incremento annuo importante, dell’1,7%. L’abitudine al fumo è aumentata di recente per le donne, calcolando tempo di latenza. Nei maschi siamo alle prime posizioni d’Italia per l’incidenza più bassa, un dato buono che non lo è per le femmine, che occupano invece una posizione media”.

Insomma: “Se è vero che nel resto del Paese il tumore polmonare per le femmine sta aumentando – spiega ancora Bongiorno – in Valle d’Aosta è in aumento maggiore”.

La concentrazione nel Quartiere Cogne

Con una mappa di Aosta alla mano, nella quale sono indicati i casi di tumore polmonare, spicca il “raggruppamento” – le croci blu sono i maschi, rosse le femmine – che si rileva nel Quartiere Cogne: “Si rileva una concentrazione più alta in Quartiere Cogne – spiega Bongiorno -, dove ci sono case popolari. È solo una prima ipotesi, ma il sistema di sorveglianza rileva che esiste una associazione significativa tra questo tipo di tumore e il grado di istruzione e le difficoltà economiche delle persone”.

Predica invece prudenza il Coordinatore del Dipartimento Sanità Igor Rubbo: “Questa slide di riferimento va letta bene, perché bisogna commisurare i dati alla densità abitativa. Nella piana di Aosta si rilevano più casi anche perché la zona è molto più popolata rispetto al resto del Comune”.

La mappa sulla concentrazione dei tumori polmonari ad Aosta
Exit mobile version