Aosta, nasce il primo Centro regionale di genomica. L’obiettivo: mappare per una terapia personalizzata

26 Settembre 2019

La Valle d’Aosta è pronta ad aprire, prima in Italiana, un progetto regionale – inserito all’interno del Piano nazionale – un Centro di ricerca dedicato alla medicina personalizzata, preventiva e predittiva basato sulla genomica.

Il centro, che si chiamerà CMP3 VdA è già attivo, sarà presentato ufficialmente a novembre e ha visto un investimento da parte della Regione di circa 15 milioni di euro, in buona parte – poco meno di dieci – direttamente messi in bilancio, mentre il resto arriva dal Fondo europeo di sviluppo regionale (1 milione circa), fondi Fse (1,5 milioni) mentre 3 milioni circa sono stati messi a disposizione dall’Associazione temporanea di scopo formata da Engineering Ingegneria Informatica Spa, l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, la Città della Salute e della Scienza di Torino e la Fondazione Clément Fillietroz.

Il progetto è ambizioso, e a spiegarlo è il dirigente di Engineering Giuseppe Sajeva: “Fino a qualche anno fa era impensabile mappare mille genomi l’anno, oggi invece la tecnologia ci permette di farlo fino a 7 genomi al giorno, elaborando in seguito una grande quantità i dati medici, informatici e ingegneristici per arrivare all’obiettivo di creare una medicina personalizzata, che permetta ad ognuno di ottenere una terapia mirata incrociando il proprio genoma con la sua storia clinica”.

Terapie completamente personalizzate che avranno, principalmente, un doppio filone: da un lato quello della ricerca oncologica, e nel dettaglio sui tumori maligni, dall’altro quello sulle malattie neurodegenerative.

“Il progetto che vogliamo creare è molto territoriale – spiega ancora Sajeva -, quello che realizziamo qui in Valle resta qui come patrimonio per tutta la Regione. È un Centro di ricerca e l’intenzione è quella di investire in quel campo, anche se stiamo immaginando nuovi progetti legati alla genomica e alla bioinformatica su aspetti diversi: questo riguarda più gli anziani, anche perché la vita si allunga sempre di più, ma vogliamo anche puntare sui bambini sui quali le malattie genetiche hanno impatto importante”.

A questo si aggancia l’Assessore alla Sanità Mauro Baccega: “In Valle l’aspettativa di vita è cresciuta e continua ad aumentare – spiega -, e la nostra ‘mission’ è quella di garantire agli anziani che la loro vecchiaia si sviluppi in buona salute, e non possiamo non percorrere questa strada se non insieme alla ricerca scientifica. I tumori maligni e le malattie neurodegenerative sono le due grandi cause principali di morte, e le ricerche dicono che saranno la prima causa di morte in Occidente creando pesanti casi di invalidità e disabilità conclamate che influiscono socialmente molto sulle famiglie”.

Sulla genesi del progetto – nato dalla scorsa giunta regionale -, invece, si sofferma l’Assessore alle Finanze Renzo Testolin: “In questa iniziativa ricerca e sviluppo si calano nelle necessità quotidiane, per questo sono state previste risorse finanziarie importanti per sviluppare un progetto che possa fare da traino per la medicina predittiva e che ci pongono all’avanguardia”.

Traino anche occupazionale: “La Pépinière accoglierà i laboratori e le strutture, che avranno anche una ricaduta professionale sia per ricerca, sia per l’attuazione pratica. Chiude Testolin – con l’assunzione di una ventina di soggetti, personale specializzato, oltre ad offrire ai dipendenti Usl una formazione specifica e mirata per accrescere la propria professionalità. L’obiettivo è quello di essere attrattivi per quel personale medico che con molta difficoltà cerchiamo di portare in Valle”.

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