Aosta, per i campi da tennis il Comune chiede aiuto ai privati
Il piano è duplice: tentare di mantenere un servizio alleggerendo le casse municipali, da un lato, e non farsi cogliere impreparati alla scadenza dei tre anni di appalto – tre aggiuntivi sono comunque prorogabili – della gestione dei campi comunali da tennis del Capoluogo, in via Mazzini, all’interno dell’area del Puchoz.
Il Comune di Aosta ha infatti aperto un avviso esplorativo e consultazione preliminare di mercato per trovare “manifestazioni di interesse” per una “proposta di iniziativa privata di partenariato pubblico-privato” per la “riqualificazione e la successiva gestione dei campi comunali di tennis con annesso bar/ristorante e relative pertinenze”.
Un cosiddetto “project financing” per superare ciò che avviene dal 2014. Ovvero, si legge nell’avviso, quella “serie di candidature per la riqualificazione del plesso pervenute alla Civica Amministrazione non concretizzandosi però mai nella presentazione di formali proposte, adeguatamente sviluppate”.
Il contributo richiesto
L’“idea progettuale” che chiede il Comune ai privati interessati raccoglie diversi interventi richiesti, come la ristrutturazione del fabbricato con il rifacimento/ampliamento/completamento dell’impianto idro-termo-sanitario e di quello elettrico; la messa a norma del vano cucina; il rifacimento di struttura e manto di copertura dei campi coperti 2, 3 e 4 e dei relativi impianti di riscaldamento; e la ristrutturazione delle aree esterne, ovvero la demolizione ed eventuale sostituzione o diversa collocazione della tribuna del campo scoperto 1, la riqualificazione dell’area esterna ai campi e del cortile del fabbricato e l’adeguamento ed eventuale ampliamento dell’ingresso principale e dell’area circostante.
Un “processo necessario”
“Il processo di valorizzazione generale dell’impianto è già stato avviato tre anni fa – spiega l’Assessore comunale con delega allo sport Carlo Marzi –, sia con gli interventi fatti dall’attuale gestore sia con quelli dell’Amministrazione. Interventi come quelli di sostituzione dei teloni, mai fatto negli ultimi vent’anni”.
La “ratio” dell’avviso, prosegue Marzi, è in prospettiva: “Un atto per decidere il futuro, visto che quest’estate scade il terzo anno di appalto, e perché c’è una ‘finanza di progetto’ che fino ad oggi non si era ancora concretizzati. Appoggiarci all’iniziativa privata è il modo per non farci trovare impreparati tra tre anni e mezzo, dopo i lavori fatti da noi e quelli del gestore sui campi 3 e 4, sul rifacimento del 5, i campi da paddle ed i lavori sulla struttura”.
Tennis, ma non solo
L’avviso, inoltre, specifica bene come la struttura deve sempre più “uscire” dal tennis tout court. Infatti nell’atto si legge che i progetti di riqualificazione devono passare anche attraverso la gestione dell’impianto “per la disciplina del tennis e di tutte le pratiche correlate e riconducibili (paddle, beach tennis, tennis in carrozzina, ecc.)”.