Artigianato di tradizione, si parte con la Mostra Concorso
Dalla cucina per le bambole (giocattoli), alla zuppiera con coperchio (ceramica), passando poi per La Petineuse (intaglio) e la cintura intrecciata (pelle e cuio) e ancora i Gesti "perduti" della tradizione rurale valdostana (scultura). Sono questi alcuni dei temi con i quali i maestri artigiani si sono confrontati quest'anno nella 65esima Mostra Concorso. Le 238 opere presentate sono visitabili da oggi nella tensostruttura allestita in Piazza Chanoux ad Aosta.
L'inaugurazione della Mostra Concorso dà il via alle manifestazioni estive dell'artigianato valdostano che avranno il loro clou con la Foire d'Eté del 4 luglio. Ricorrenza importante quest'anno per la sorella della Millenaria. La Petit Foire spegne, infatti, le prime 50 candeline.
Dopo il taglio del nastro, avvenuto questa mattina, l'appuntamento è alle 18 con la dimostrazione di tornitura del legno con Rudy Mehr in compagnia di Carlo Benvenuto. Alle ore 21 va in scena “L’uomo che voleva volare” tre racconti musicati, tre storie intessute della nostra terra, una voce narrante e due virtuosi musicisti a cucirne le trame: Bobo Pernettaz, Alberto Faccini, Roberto Contardo. Domani, domenica 22 luglio, alle 18 sarà Sergio Ferrol a mostrare la torniture del legno accompagnato da Carlo Benvenuto, e a seguire, dalle ore 21 dal giovane compositore David Cerquetti.
Le dimostrazioni dal vivo, con accompagnamento musicale, proseguiranno fino al 29 luglio.
Le opere vincitrici della 65esima Mostra Concorso dell’artigianato valdostano di tradizione verranno successivamente esposte nella cornice del Forte di Bard, dal 30 settembre al 4 novembre.
Al Main di Gignod i "Bâton Amis"
Ma la mostra concorso non è l'unico appuntamento della giornata dedicato all'artigianato di tradizione. Alle 17.30 a Gignod il Main (Maison de l’Artisanat International) svela la sua nuova mostra biennale. Dopo le maschere l'attenzione si sposta ai "Bâton Amis". 400 gli oggetti esposti: dai bastoni rituali, con importanti bastoni di comando africani, religiosi, con le preziose pastorali di proprietà della Diocesi di Aosta, quelli popolari valdostani, con la collezione Brocherel e le collezioni di privati, quelli dello sport, con i bastoncini che fecero vincere Chicco Pellegrino in una delle sue importanti gare ai mondiali, passando poi per il bastone d’offesa, con i manganelli di epoca fascista, e quelli di festa, con le marottes dei giullari per finire con le rappresentazioni del bastone in opere pittoriche della collezione Plassier di La Salle e nelle fotografie tratte dagli archivi storici valdostani.
La mostra, visitabile da domenica 22 luglio, sarà arricchita da una rassegna musicale “Bastoni Sonori” curata da Selene Framarin che propone, tutti i sabati dell’estate dalle 17.30, concerti in cui il bastone si anima attraverso le note. Nel mese di agosto sono previste due pièce teatrali proposte dall’attore Andrea Damarco. Inoltre una serie di incontri-conferenza daranno voce alla passione dei collezionisti, raccoglitori e proprietari delle opere esposte, e a studiosi che hanno riflettuto sul ruolo e sul simbolo dell’oggetto bastone.