Asili nido e “micro”, la Grand Combin sollecita la riorganizzazione. “Strutture a rischio chiusura”

10 Marzo 2014

Preoccupazione. Non una preoccupazione astratta, lontana nel tempo, ma vicina e minacciosa. Una situazione di emergenza scritta nero su bianco dal Consiglio dei Sindaci della Comunità Montana Grand Combin in fase di bilancio, fotografia di una situazione finanziaria che desta più di una inquietudine.

Il taglio delle risorse regionali ha infatti inficiato pesantemente sul bilancio Previsionale e Programmatico della Comunità per il triennio 2014/2016 e obbliga l’amministrazione ad una rimodulazione dei propri servizi, a partire dagli asili nido e, problema assai più grosso, le microcomunità per gli anziani.
Il servizio degli asili nido è stato riconfermato nonostante saranno 26mila gli euro (pari a circa il 25%) che la Comunità Montana riceverà in meno dalla Regione rispetto all’anno passato, risorse mancanti che hanno spinto l’amministrazione – unica Comunità Montana nella quale gli amministratori hanno rinunciato all’indennità, già due anni fa – a chiedere un cambiamento decisivo visto che – si legge nel documento – “Il progetto prevede ormai solo la gestione del servizio di asilo nido in quanto, a seguito della continua diminuzione dei trasferimenti regionali, non è più possibile garantire l’erogazione di servizi quali i centri estivi, i soggiorno marini per minori e il doposcuola” e che “L’obiettivo politico è quello di ottenere la revisione dei parametri regionali relativi al rapporto tra educatori e bambini, pari a 1:6, allineandoli a quelli nazionali pari a 1:8, e la concessione agli enti gestori di incrementare la quota minima posta a carico delle famiglie”. Riforme sollecitate altrimenti, si legge ancora nel documento "l’Amministrazione valuterà anche l’ipotesi di chiusura”.

Il rischio grosso però lo vivono le microcomunità: “Le prospettive per il futuro non sono rosee – dichiara il Presidente della Comunità Montana Grand Combin Riccardo Farcoz – e se credo non ci saranno problemi per quel che riguarda gli asili nido il disavanzo per le microcomunità a carico degli utenti e dei comuni è invece troppo elevato. Le tre comunità per anziani hanno 77 posti a disposizione proporzionati al numero di abitanti, ma molti utenti non fanno parte della Comunità Montana e vengono da altre parti, e il costo diventa così insostenibile. La micro dovrebbe essere gestita a livello regionale, centralizzata, perché questa gestione ci penalizza troppo”.

Le tre micro presenti sul territorio (Chez Roncoz, Roisan e Doues) infatti incidono sul bilancio comunitario per 3 milioni 500mila euro su un totale previsionale di 8 milioni 147mila per il 2014, fattore che ha obbligato la Comunità Montana a tagliare su diverse parti: “È stato necessario – si legge nella relazione di bilancio – confermare i tagli alle risorse di personale (3 unità) e alle forniture varie di prodotti operati nel 2013, e pari a circa 150.000 euro”.

Bilancio approvato dal Consiglio dei Sindaci della Comunità Montana con 7 voti favorevoli ed un solo contrario, il Primo cittadino di Etroubles Massimo Tamone, che esprime tutte le sue perplessità sulla finanziaria: “Per quanto riguarda la gestione dei servizi agli anziani – si legga sul verbale – la nostra Comunità non è più in grado di garantire l’adeguatezza del servizio e la gestione delle strutture che in questi anni abbiamo costruito rispettando quanto richiesto dall’Amministrazione regionale. Oggi con la riduzione del trasferimento regionale di 3 milioni di euro su questo servizio ci vediamo costretti a ridurre i servizi (alzare meno gli anziani e ridurre la quantità e qualità dei pasti) oppure aumentare la quota di trasferimento da parte dei comuni. Purtroppo come sempre si parla di riorganizzazione che tarda a partire e le risorse a disposizione sono sensibilmente ridotte.  L’Amministrazione regionale ancora una volta ha dirottato fondi dei Comuni (di Finanza Locale) su altri settori trascurando quello rivolto agli anziani che riteniamo in questo momento prioritario e di difficile compressione”.

PISCINA DI VARINEY: A GIORNI IL BANDO
Uno spiraglio si apre invece sulla piscina di Variney. Nella seduta del Consiglio dei Sindaci del 24 febbraio è stata infatti deliberata l’autorizzazione al Dirigente per la concessione degli spazi della struttura ad uso corsi e allenamenti già calendarizzati e alla quale presto seguirà il bando di gara per la riapertura: “Il bando sarà pronto entro breve, a giorni – conclude il Presidente Farcoz –, giusto il tempo di definire ancora alcune cose rimaste in sospeso con l’Associazione temporanea di imprese precedente ma nel frattempo riaprirà per garantire i corsi pianificati e le attività agonistiche”.
 

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