Asso e Alice, la coppia valdostana della pet therapy
In un dedalo di problemi burocratici e di limiti nel riconoscimento dei suoi benefici, la Pet Therapy da ormai diversi anni si fa strada tra le co-terapie per combattere diverse patologie.
In Valle d’Aosta la zooterapia non è ancora una realtà così radicata, ma c’è già chi ha deciso di farla coincidere con la sua vita, come Alice Crepaldi, giovane di Aymavilles che per l’amore dei cani ha cambiato la sua vita e le sue prospettive: “Dopo gli studi come ragioniera ho iniziato subito a lavorare in un grande studio di professionisti associati in centro a Torino, il classico posto fisso tanto ambito di questi tempi. Il lavoro mi piaceva ma non ero felice, ho cercato subito di capire quale fosse la mia necessità personale e ho pensato di dedicare un po’ di tempo a qualcosa che mi appagasse di più”.
Alice decide quindi di informarsi sui centri di addestramento cinofilo, ma sempre con i piedi per terra, sempre rimanendo legata a una sfera professionale sicura: “Dopo svariate ricerche sul web ho trovato un corso per addestratori cinofili organizzato ad Alessandria dall’ENCI. Frequento il corso con passione, inizio a capire che tutto quello che voglio sapere è nella cinofilia, nel 2013 divento addestratrice cinofilo iscritta all’albo ENCI”.
La svolta umana arriva quando Asso, un Jack Russel, irrompe nella vita di Alice, diventando il suo primo vero cane. La giovane inizia a guidare amici e conoscenti nella gestione dei propri animali: “Nel frattempo inizio a ricevere diverse chiamate da amici e conoscenti che al corrente degli ultimi sviluppi mi chiedevano consigli sulla gestione del loro cane. Accetto di occuparmene e metto in pratica le cose imparate ottenendo ottimi risultati. Ho pensato che finalmente avevo trovato una cosa che mi riusciva bene e che mi appagava. Ho sempre ritenuto importante la formazione e così la mia voglia di scoprire questo incredibile mondo dei cani mi porta nel 2014 ad iscrivermi ad un corso di Pet Therapy, senza sapere esattamente di cosa si trattasse”.
Questo corso permette ad Alice di vedere oltre la semplice gestione dei cani a livello domestico e le permette di scoprire un universo parallelo fatto di studio e sensibilità: “Frequento il corso con ancora più passione, imparo sempre più cose sui cani e sul loro modo di entrare in relazione con l’uomo, fino a diventare un importantissimo supporto per le persone con difficoltà sociali, comunicative e motorie”.
Sembra scontato dirlo, ma la pet therapy richiede molto studio e anche diverse ore di lavoro, non è solo frutto di sensibilità e talento: “Il corso richiede, oltre a un intenso percorso teorico, diverse ore di tirocinio per il conseguimento dell’attestato”. Così, mentre Alice studia, Asso supera con successo le prove di idoneità, sembra nato per la pet therapy e insieme diventano un “binomio”, termine specifico che designa il coadiutore e il cane che operano negli interventi assistiti.
Il cambio di vita per Alice arriva quando appare chiaro che il lavoro non può diventare solo un modo per vivere, ma se possibile essere uno stimolo a vivere e fare sempre meglio. La valdostana decide quindi di cambiare radicalmente vita e cercare di intraprendere un nuovo percorso tutt’altro che sicuro, ma certamente più entusiasmante: “Il giorno dopo il superamento dell’esame che mi qualificava come tecnico di pet therapy ho firmato le mie dimissioni e ho iniziato a collaborare con un grande centro cinofilo di Caselle, specializzato in interventi assistiti da animali. Mi affidano diversi progetti tra cui Simone”. Simone è un ragazzo con evidenti problemi fisici e di relazione che, all’inizio del percorso non aveva nessuna intenzione di interagire con Asso, anzi, lo ignorava decisamente. Piano piano la compagnia e la presenza di Alice e del suo cane sono diventati irrinunciabili per Simone che, nel mentre, ha continuato a progredire a scuola e nelle situazioni sociali ed è passato da ignorare i cani ad adottarne addirittura due, pur continuando per sua volontà il percorso di pet therapy.
Alice è convinta della sua scelta, nonostante non sia stata sempre facile, inizia anche alcune collaborazioni con il Centro Cinofilo Yagolandia gestito da Stephania Giacobone e Laurent Pellu: “Non avevo più lo stipendio di una volta, ma nessun lavoro mi ha mai dato tanto. In poco tempo apprendo che il mondo della pet therapy è un mondo confuso, contraddittorio, non ci sono abbastanza strumenti che ne misurino in modo scientifico i benefici nonostante i benefici ci siano, le strutture non sono idonee, non ci sono regole. Inoltre dal punto di vista personale il primo impatto è stato fortissimo: non mi sono mai considerata la persona adatta ad aiutare qualcun altro, ma con Asso è tutto diverso. Gli occhietti entusiasti entrando nel reparto in cui si sarebbe svolta la nostra attività, gli anziani che aspettano con ansia il nostro incontro del mercoledì per poterlo portare a spasso o lanciargli una pallina o le mani di Brenda che si muovono per accarezzarlo, mani di chi fino a quel momento di tutto il corpo riusciva a muovere solamente gli occhi sono momenti che valgono più della sicurezza di un altro lavoro”.
Non ci sono dubbi per Alice, la pet therapy genera benefici soprattutto perché gli animali hanno qualcosa di speciale: “I cani arrivano agli umani dove gli umani non riescono ad arrivare con loro stessi”.