Bando servizi anziani: “Violata la legge che impone il rispetto del costo del lavoro del personale”

31 Agosto 2016

“Nel prendere visione dei recenti bandi di gara d’appalto lamentiamo il fatto che sono sistematicamente violati i presupposti di legge che impongono il rispetto del costo del lavoro del personale comprensivo degli integrativi applicati nella zona di riferimento”.  A intervenire sulla questione del bando sui servizi agli anziani del Comune di Aosta sono la Fédération Régionale des Coopératives, Legacoop Vda e AGCI Federazione Regionale Vda. “Tra le norme di riferimento dei bandi – spiegano – manca il richiamo della Delibera di Giunta Regionale 3919/2008 “Nuova direttiva in materia di affidamento di servizi socio sanitari, socio educativi e socio assistenziali”, dove si fa esplicito riferimento all’obbligo di applicazione del CCNL e “degli eventuali contratti integrativi territoriali del contesto di riferimento”.

“Svantaggio per le imprese sociali valdostane”
Inoltre, le Centrali Cooperative spiegano che “laddove non venga esplicitato il riferimento alla delibera, l’applicazione degli elementi integrativi della retribuzione resta un obbligo per le situazioni pregresse delle imprese sociali valdostane, mentre diviene materia di contenzioso per chi da fuori Valle venisse e non intendesse applicare gli integrativi territoriali”. Il che, secondo le Centrali Cooperative “rende vano il principio di pari opportunità per l’accesso delle imprese alle gare, a svantaggio delle imprese sociali valdostane che i servizi del territorio hanno contribuito a costruire”.

“Poco spazio alla progettualità”
Ma non è tutto, perché, ”le perplessità aumentano qualora si consideri che l'appalto così concepito lascia poco spazio alla progettualità e alla capacità di interazione con il territorio privilegiando solo valori economici o di sconto”. Ulteriore perplessità, per le le Centrali Cooperative, “genera la richiesta, vincolante al fine della partecipazione, di un fatturato pari al 400% del valore annuo dell'appalto: una richiesta anomala ma soprattutto non adeguatamente motivata sul bando che di fatto “taglia” le imprese locali poiché sappiamo essere di piccole e medie dimensioni non certamente in grado di ottemperare a quanto richiesto”.

Infine, la Fédération Régionale des Cooperatives, Legacoop Vda e AGCI Federazione Regionale Vda, segnalano che “la scelta delle amministrazioni si basa sull'interpretazione di costi da tabella regionale pro die/residente nelle strutture che riteniamo peggiorativa: infatti, dei 115 € previsti dalla Regione ne vengono usufruiti, a parte i costi sanitari indispensabili, 20, tra iva e macchina amministrativa comunale”. Secondo i calcoli fatti dalle Centrali Cooperative, “al gestore ne rimarrebbero così circa 80 da trasformare in erogazione effettiva del servizio giornaliero all'utente. Chiaramente se la forbice venisse ridotta, considerando l'iva al 5% ( cosi come modificata dalla L. 208/15 ) applicato dalle cooperative e snellendo la funzione comunale, la qualità del servizio sarebbe decisamente superiore”.

La richiesta delle Centrali Cooperative: “Si apra un confronto leale”
“Su questioni prettamente politiche di modifica del welfare e di riduzione dei servizi non si passi attraverso azioni puramente di tipo amministrativo, ma si apra un confronto leale sulle ipotesi e gli indirizzi da prendere”: è questa la richiesta delle centrali cooperative alla politica.

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