Batailles de reines, a Châtillon una finale soltanto: il titolo di prima categoria va a Bataille

03 Ottobre 2022

A metà pomeriggio, quando il combat deve ancora entrare nel vivo, un uomo dalla corporatura robusta se ne sta rintanato nella parte alta della nuova arena di Saint-Clair a Châtillon. Vicino a lui pochi spettatori, perché il posto – obiettivamente – è poco strategico: il campo di gara si vede solo per metà ed è difficile stare tranquilli, visto che a pochi passi si trova la bancarella dei dolciumi e i bambini fanno a gara a chi trascina meglio i genitori (e i loro portafogli) davanti al bancone dei leccalecca.

Quell’uomo è Claudio Berthod di Doues, che può essere considerato tranquillamente unmammasantissimadelle batailles de reines. Osserva da lontano con occhio distratto, ma è solo un’illusione: lui è sceso a Châtillon per tentare il colpaccio e qualche ora più tardi – quando le sue Zara e Voleine andranno a disputarsi, o meglio a non disputarsi, il titolo di seconda categoria – potrà finalmente considerarsi soddisfatto. Missione compiuta, il “dobleteè cosa fatta.

Se a Saint-Christophe una settimana prima l’aria profumava d’autunno, ieri a Châtillon era estate piena. Poco meno di trenta gradi, che hanno costretto tanti a ricorrere sovente ai servigi della buvette: tirava anche un’aria fresca che toglieva di dosso il calore, ma non la sete.

Connotazioni climatiche a parte, la bataille di Châtillon di domenica 2 ottobre resterà negli annali perché si è chiusa con una sola finale. Niente scioperi o proteste, semplicemente in fondo ai concorsi sono arrivati allevatoridi razza” con bovine di classe superiore.

Claudio Berthod in seconda, Stefano Meccheri in terza: bosquet assegnati d’ufficio alla bovina che l’allevatore ha scelto senza farla scendere in campo per un match che non si sarebbe disputato. Prima e seconda delle leggere e delle medie si conoscono fin troppo, tanto vale evitare una sortita che in molti non capirebbero.

In prima? Finale vera, anche se il rischio di uno stop – per certi versi – c’è stato eccome. Bataille di Angelo Martignon e Massacre di Clelia Bich provengono dalla stessa stalla, quella dei Bonin di Gressan: la regina – Bataille – ha gioito tra le urla di giubilo dei suoi nuovi proprietari, che come nel 2020 al combat del secondo vitello che sostituiva la Regionale ha dimostrato di avere numeri eccezionali.

Ma Bataille è pure la sorella di Bronne dei Bonin (il padre è lo stesso toro, figlio di Turquoise), la reina des reines della Regionale 2019. E Massacre? Sua madre è Mandoline, altra regina di alto lignaggio dei Bonin. Pure Massacre vanta una carriera niente male: reina al col de Joux nel 2019, seconda ad Antey l’anno scorso. Insomma, se non vince ci arriva vicino.

Gli altri risultati

In semifinale, tra le 37 reine di prima categoria, si erano fermate Bandit di Gérard Montovert e la mastodontica Pigalle dei fratelli Cunéaz, che con i suoi 790 kg è stata la più pesante in campo a Chatillon: Bandit nel 2019 a Saint-Christophe era stata terza con il suo ex proprietario Piero Busso, Pigalle invece aveva già fatto notare la sua stazza notevole nello stesso anno a Les Haudères, in Svizzera, quando fu decima all’Espace Mont Blanc.

Claudio Berthod, con Zara, ha vinto il concorso di seconda categoria

Il concorso di seconda categoria, con le sue 79 partecipanti, assomigliava più a un girone dantesco dell’inferno che a una selezione dei combats. Detto della finale “non finale tra Zara e Voleine di Berthod (598 chili, 2 sotto il limite: bilancia regolata di giustezza), non si può non notare che nonostante l’agguerrita concorrenza tutte le 4 qualificate calcheranno la scena della Croix-Noire tra 3 settimane per la prima volta. Come Zara e Voleine anche Natty di Andrea Clerin e Marmotta di Gino Rosaire – le semifinaliste – sono alla prima qualificazione: concetto che vale doppio per Marmotta, considerando che anche l’allevatore Gino Rosaire sarà per la prima volta alla Croix-Noire con il braccialetto degli addetti ai lavori dopo aver pagato il biglietto per una vita.

Iena di Stefano Meccheri, la migliore tra le leggere

In terza categoria, infine, le 74 contendenti hanno dovuto chinare le corna a Iena e Farinella di Stefano Meccheri: la regina, Iena, era alla sua prima qualificazione, mentre Farinella nel 2019 aveva vinto non lontano da qui, a Pontey, sempre tra le leggere. Andrea Dufour con Tracatze agguanta il terzo posto, stesso risultato di Antey nel 2021: semifinale pure per Annie e Nicole Noz di Nus, che con Reinetta – la regina del loro alpeggio – hanno trascorso un’altra domenica di felicità.

Fulvio Borbey sorride al Comptoir

Maurizio Borbey (a sinistra) e il papà Fulvio (il secondo da destra) con Saventa domenica al Comptoir di Martigny

Nel giorno della penultima eliminatoria della stagione – domenica 9 ottobre a Gressan l’ultimo rendez-vous che permetterà alle 12 migliori regine di accedere alla finale regionale del 23 ottobre – c’è gloria per la Valle d’Aosta delle reines pure oltralpe. A Martigny, in occasione della Foire du Valais, va in scena il Comptoir, un combat che ha sostanzialmente lo stesso prestigio della finale cantonale di maggio ad Aproz. A vincere il Contoir è stato Christophe Wissen con Saventa, la prima regina della prima edizione del combat interregionale tra bovine di Valle d’Aosta, Canavese e Valli di Lanzo del 2017. Saventa era di proprietà di Fulvio Borbey di Pollein, allevatore che ha sempre fatto bene in queste occasioni (quinto qualche settimana fa all’Espace di Chamonix) e che domenica, con il figlio Maurizio, era presente a Martigny.

LE QUALIFICATE

Prima categoria

  1. Bataille di Angelo Martignon di Fénis (698 kg)
  2. Massacre di Clelia Bich di Pontey (685 kg)
  3. Bandit di Gérard Montovert di Torgnon (690 kg)
  4. Pigalle dei fratelli Cunéaz di Valpelline (790 kg)

Seconda categoria

  1. Zara di Claudio Berthod di Doues (598 kg)
  2. Voleine di Claudio Berthod di Doues (598 kg)
  3. Natty di Andrea Clerin di Pont-Saint-Martin (595 kg)
  4. Marmotta di Gino Rosaire di Quart (600 kg)

Terza categoria

  1. Iena di Stefano Meccheri di Champdepraz (548 kg)
  2. Farinella di Stefano Meccheri di Champdepraz (548 kg)
  3. Tracatze di Andrea Dufour di Challand-Saint-Anselme (550 kg)
  4. Reinetta di Annie e Nicole Noz di Nus (525 kg)
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