Batailles de Reines, verso la finalissima tra le ultime qualificazioni di Pontey e i test per la Blue Tongue
Rien ne va plus: i conti per la Regionale 2024 di domenica prossima, 20 ottobre, sono fatti. O quasi. Perché quest’anno, con l’emergenza Bluetongue che ancora impazza, solo venerdì prossimo 18 ottobre l’association Amis des Batailles de Reines avrà l’elenco esatto delle bovine che 48 ore dopo saranno in campo nella giornata più importante dell’anno per i combats.
“Lavoriamo ancora nel campo delle ipotesi – spiega Roberto Bonin, presidente del comitato organizzatore, al termine dell’ultima eliminatoria di Pontey – perché almeno una trentina di reines già qualificate deve ancora sottoporsi al test Pcr della Blue Tongue. Al momento 14 bovine testate sono positive, ma i proprietari hanno ancora la possibilità di effettuare un ultimo test questa settimana per vedere se nel frattempo l’animale si è negativizzato”. Le possibilità di questa guarigione così repentina? “Non saprei rispondere con i dati – conclude Bonin – ma sappiamo che è possibile. Anche alcune bovine presenti oggi a Pontey erano positive qualche tempo fa, ma alla vigilia di questa eliminatoria hanno avuto il via libera dall’ultimo test”.
Alla Regionale sono qualificate 219 bovine: 25 di queste hanno già dato forfait per difficoltà di gestazione, un numero in linea con quelli del recente passato. E come nel 2023 alla Regionale ci sarà solo una regina uscente – Falchetta di Renzo Rosset, la stessa dell’anno scorso – a difendere il titolo: Bandit di Davide Bieller e Malice de Lo Tsnatì, che un anno fa si erano imposte rispettivamente in prima e seconda categoria, non saranno della partita.
A Pontey tre allevatori si qualificano per la prima volta
L’emergenza Blue Tongue ha costretto gli organizzatori delle batailles a rimodulare il calendario: così facendo l’ultima eliminatoria autunnale di oggi, domenica 13 ottobre, a Pontey è arrivata a soli 7 giorni dalla finalissima. In passato – con calendari da 20 eliminatorie stagionali (contro le 18 attuali) – si chiudeva sempre alla vigilia della Regionale, ma la pausa di 15 giorni inventata solo qualche anno fa ci aveva abituato bene. Soprattutto permetteva ai cronisti di tributare gli onori del caso ai qualificati dell’ultima ora, che invece oggi vengono “costretti” in coda a un’apertura dedicata alla finale della settimana prossima.
Cerchiamo di rimediare subito. La vera notizia di Pontey, a guardare un’altra volta il lato romantico dei combats, è che nell’eliminatoria solitamente più affollata dell’anno ben tre allevatori hanno conquistato la prima qualificazione della carriera. Fanny Pomat trascorre quasi tutte le domeniche alle Batailles (è la veterinaria che si occupa di controllare il bestiame ai concorsi), ma la giornata di Pontey con la sua Jacoby la ricorderà a lungo. Analogo il discorso per Nicholas Bich di Antey e Valérie Landry di Oyace, che arrivano da famiglie dedite all’allevamento, ma per la prima volta sono arrivati a un posto nei magnifici 4 di un’eliminatoria con una propria bovina. Alla faccia di chi dice che i giovani abbandonano il mondo dell’agricoltura.
Zara, di nuovo lei
I risultati “sportivi” li teniamo in chiusura, ed è un peccato perché di certe regine si dovrebbe parlare per un bel po’. Prendete Zara di Claudio Berthod, per fare un esempio: aveva vinto a Chatillon in seconda categoria 2 anni fa, e quell’anno alla Regionale si era fermata in finale, battuta dalla futura reina di Massimiliano Garin. Zara è tornata a distanza di 2 anni, con un bel po’ di chili in più (729, per l’esattezza) e con lo stesso stile mostrato nel 2022. E’ una regina che non vuole saperne, di perdere. Direte voi, quale regina può considerarsi arrendevole? Verissimo, ma Zara ha meno voglia di perdere di tante altre, e questa caratteristica ne fa un’avversaria insidiosa per chiunque la settimana prossima.
Zara non ha combattuto nella finale di prima categoria con la compagna di stalla Tamisa, alla prima qualificazione della sua carriera. Prima qualificazione anche per Trionfa di Holder Machet e della già citata Jacoby di Fanny Pomat.
In seconda categoria il successo è andato ad Arizona de Lo Dzec di Fénis, società gestita da Loris Ronc e dalla sua famiglia. Arizona ve la ricordate? Fu la più combattiva del concorso del deuxième veau del 2021, nel suo sangue scorre il dna di Reinon di Massimiliano Garin, reina dell’Espace Mont Blanc 2018. Nella finale del secondo peso ha allontanato Vespa di Ivan Verthuy, prima qualificazione: in semifinale si erano fermate due “veterane”, Sierra di Fulvio Meynet (regina a Villeneuve nel 2022 con Lo Tsantì) e Mirage dei cugini Bagnod (terza a Montjovet nel 2023).
Chiudiamo con il terzo peso, dove ha vinto Negra de Lo Copafen di Chambave, per la quale vale lo stesso discorso fatto una settimana fa per Trionfa di Davide Squinabol: nel finale di stagione, quando l’aria sa di autunno e alla Croix-Noire si lucidano i pavimenti (o, più realisticamente, si passa l’idropulitrice sugli spalti), Negra risponde presente. Terza un anno fa a Brissogne, regina oggi a Pontey dopo il bel concorso di questa estate al Col de Joux, finito ai quarti di finale dopo una serie di combats lunghi e dispendiosi. Negra è l’unica reina titolata del lotto di terza categoria: prima qualificazione per Moureun di Diego Chabod e per i “novizi” Nicholas Bich e Valérie Landry con Moureun e Magneun.
I RISULTATI
Prima categoria (37)
- Zara di Claudio Berthod di Doues (729 chili)
- Tamisa di Claudio Berthod di Doues (683 chili)
- Trionfa di Holder Machet di Torgnon (688 chili)
- Jacoby di Fanny Pomat di Pollein (660 chili)
Seconda categoria (48)
- Arizona de Lo Dzec di Fénis (597 chili)
- Vespa di Ivan Verthuy di Verrayes (600 chili)
- Sierra di Fulvio Meynet di Valtournenche (593 chili)
- Mirage dei cugini Bagnod di Challand-Saint-Victor (598 chili)
Terza categoria (41)
- Negra della società Lo Copafen di Chambave (536 chili)
- Moureun di Nicholas Bich di Antey-Saint-André (537 chili)
- Moureun di Diego Chabod di Fénis (541 chili)
- Magneun di Valérie Landry di Oyace (532 chili)