Cantoniera per passione, la storia di Barbara Verzeletti

08 Marzo 2024

I cantonieri, nei piccoli comuni della Valle d’Aosta, ricoprono diversi ruoli: dalla guida del pulmino scolastico, ai lavori di manutenzione stradale, la pulizia strade e molto altro. Insomma lavori “pesanti” che richiedono il possesso di patenti specifiche, manualità, esperienza e forza. per questi motivi, in genere, il cantoniere è uno di quei mestieri a prevalenza maschile che viene ancora considerato da molti un lavoro “da uomo”.

Ma non sono solo uomini a svolgere questo lavoro. A Sarre tra i cantonieri c’è anche una donna, Barbara Verzeletti, bergamasca di origine trasferitasi in Valle d’Aosta da oltre vent’anni, che dal 2022 lavora come cantoniera per il comune valdostano.

Come hai iniziato a fare questo tipo di lavori?

Sono estetista parrucchiera, mi sono specializzata in quello inizialmente perché tutti nella mia famiglia sono parrucchieri. Poi quando ho conosciuto mio marito, che ha un’impresa, mi ha chiesto di dargli una mano sul lavoro e così ho preso la mia prima patente speciale per guidare i camion e ho cominciato a lavorare come cantoniera sull’autostrada. Qui ero l’unica donna, allora non ce n’erano tante che volevano guidare i camion, non so perché, magari pensavano che fosse un lavoro troppo ‘mascolino’. Adesso ce ne sono già di più, ma io non mi sono mai fatta problemi, a me piace guidare i camion e fare questi lavori.

Il passaggio da parrucchiera-estetista a cantoniera e autista di mezzi pesanti è notevole, come mai hai fatto questo salto?

Quando lavoravo con la mia famiglia facevo la parrucchiera da uomo e da donna e mi piaceva. Poi venivano gli stilisti a tenere i corsi di aggiornamento e per me lavorare con loro sarebbe stato incredibile perché quella è tutta tecnica, devi essere davvero bravo. Ecco a me piace molto la tecnica in tutte le cose e le applicazioni. Sono due professioni molto diverse, è vero, ma il punto è che sono mestieri molto specifici per cui bisogna specializzarsi e imparare a fare delle cose molto tecniche, sono lavori che richiedono grande attenzione.

Quali sono le difficoltà maggiori che ti trovi a dover affrontare nel tuo lavoro attuale?

Sicuramente delle difficoltà a comunicare, soprattutto quando si parla di sicurezza, ci tengo ad essere precisa su queste cose e a volte è capitato che non mi sentissi ascoltata, per questo per me è importante che con i colleghi si crei uno scambio, ci si aiuti a vicenda per crescere e imparare cose nuove, aggiornarsi. Poi io sono una indipendente, se qualcuno non mi ascoltava io sapevo comunque cosa fare e ho sempre continuato a fare il mio lavoro con cura e in sicurezza.

Come ti trovi a lavorare in un ambiente di soli uomini?

Mi sono sempre trovata bene comunque a prescindere, so essere indipendente e gestire il mio lavoro. Paradossalmente ho avuto più incomprensioni con le colleghe donne che con i colleghi uomini, ma dipende dagli ambienti professionali più che dalle singole persone. Ho avuto sia capi donne che uomini e io non trovo differenze, ma il rispetto ci deve essere a prescindere.

Cosa ti dà più soddisfazione nel tuo lavoro?

Quando c’è confronto e collaborazione con i colleghi si fanno le cose insieme, si impara insieme. C’è un ingranaggio con i denti e se si rompe un dente poi si rompe tutto. Il punto è costruire una collaborazione, cerco sempre di informarli e loro fanno lo stesso, mi piace questo aiuto reciproco, mi chiamano sempre per chiedere se ho bisogno, se c’è la neve ad esempio.

Anche le persone che ho trovato, i cittadini. Ho conosciuto tante persone che adesso mi vogliono bene, apprezzano quello che faccio in paese. Io guido il pulmino dei bambini, mi piace, me ne prendo cura, ci tengo che sia sempre pulito. Anche con i bambini, gli metto le canzoni che gli piacciono quando sono un po’ agitati e poi anche loro si affezionano. Adesso che vado via e cambio lavoro gliel’ho detto e un paio stavano proprio per piangere quindi ho cercato di prepararli e di spiegarglielo”.

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