Chiusura servizio migranti, i sindacati chiedono alla Giunta di fare dietrofront

14 Dicembre 2015

La Giunta faccia un passo indietro sulla chiusura del Servizio migranti. A chiederlo in una nota sono Igor de Belli della Funzione pubblica Cgil, Natale Dodaro della UIl Fpl e Piero Epiney del Savt. 

"Lascia profondamente sgomenti apprendere dagli organi di stampa, che la Giunta regionale ed esclusivamente questa, visto il parere favorevole di Celva e Comune di Aosta al proseguimento del servizio, abbia deciso la chiusura del CCIE- Servizio Migranti, a partire dall’anno ormai prossimo" scrivono in una nota i sindacati. 

"Non si capiscono le ragioni sottese all’annullamento di un servizio storico erogato da ben 25 anni a tutt’oggi, cosa che di per se dovrebbe spingere la cittadinanza tutta, al netto del pregiudizio ideologico, ad interrogarsi su talune scelte" attaccano i sindacati ricordando come la chiusura del servizio "lascia a casa sei lavoratori giovani e fortemente qualificati.

I sindacati lamentando di non essere stati messi al corrente della chiusura da parte della Giunta regionale sottolineano come "non convince il discorso di tagli ineludibili, perché se il bilancio di previsione recentemente redatto, ribadisce ed esplicita (anche in numerose dichiarazioni della maggioranza) gli stanziamenti sulle politiche sociali che conosciamo, sfugge il senso, a meno che non si vogliano spostare su altre voci di spesa, le risorse sino ad oggi erogate (220 mila euro): in tal caso una “razionalizzazione” che dovrebbe essere spiegata a fondo, fornendo precise spiegazioni su dove si vuole spostare la voce di spesa e conseguentemente perché abbia priorità rispetto quella annullata".

Infine De Belli, Dodaro e Epiney ricordano il "prezioso lavoro erogato dal Servizio a tutta la collettività in questo suo lungo percorso, pur non bastando queste poche righe: politiche, azioni e prassi di integrazione, inclusione sociale e convivenza; se la mamma valdostana scambia due chiacchiere con la mamma tunisina, aspettando i figli fuori dalla scuola e se sul posto di lavoro fatichiamo fianco a fianco col collega albanese, una parte del merito seppur discreta e silenziosa, è del Servizio Migranti. Tutto ciò può essere ribadito dalle nostre istituzioni tutte, Ausl, Prefettura, Scuole, Comuni, Questura, Servizi Sociali e quant’altro".

Exit mobile version