“Classi pollaio” e mancanza di libertà di scelta: risponde la Sovrintendenza
La Sovraintendenza agli Studi della Regione autonoma Valle d’Aosta risponde a insegnanti e genitori delle Einaudi, che lamentavano la prospettiva di “classi pollaio” e la mancanza della libertà di scelta per l’anno scolastico 2019/2020.
“Le scuole, nel presentare il piano della propria offerta formativa, sono tenute ad informare chiaramente le famiglie degli alunni non di pertinenza della scuola che la loro iscrizione è subordinata alla disponibilità di posti nelle classi spettanti sulla base del criterio della pertinenza”, c’è scritto nella nota. Se, a livello di politica scolastica regionale, vige il criterio della pertinenza territoriale “volta alla salvaguardia del funzionamento di tutte le scuole medie distribuite sul territorio”, ad Aosta “l’amministrazione locale ha deciso di consentire la scelta della scuola di iscrizione indipendentemente dalle zone di pertinenza territoriale”.
Il calcolo delle classi prime del capoluogo per l’anno scolastico 2019/2020 è basato sul numero degli obbligati di Aosta, cioè 349, senza contare i fuori zona degli altri comuni, determinando quindi “l’istituzione di 16 classi (di cui 7 classi con numero di alunni non superiore a 20 per alunni disabili obbligati ad Aosta e 9 classi costituite sulla base del parametro di 25 alunni per classe), elevate quindi a 17”, divise in 5 istituzioni scolastiche:
- San Francesco: 5 classi con 95 iscrizioni di obbligati di Aosta (in presenza di 4 alunni con disabilità per i quali è stata richiesta la classe con massimo 20 alunni)
- Saint-Roch: 3 classi con 58 iscrizioni di obbligati di Aosta (in presenza di 1 alunno con disabilità)
- Einaudi: 3 classi con 76 iscrizioni di obbligati di Aosta (in presenza di 1 alunno con disabilità)
- Lexert: 3 classi con 49 iscrizioni di obbligati di Aosta (in presenza di 1 alunno con disabilità per il quale è stata richiesta la classe con massimo 20 alunni)
- Martinet: 3 classi con 66 iscrizioni di obbligati di Aosta.
“Come dovrebbe essere noto a chi opera nel settore scolastico”, conclude la nota, “le scuole possono, pertanto, accogliere le iscrizioni di alunni provenienti da altro Comune nei limiti delle classi a esse spettanti sulla base dell’applicazione dei criteri sopra descritti e senza che ciò determini “classi pollaio””.