Con il Covid anche la Fiera di Sant’Orso costretta a reinventarsi
La Fiera di Sant’Orso nel 2021 sarà diversa. Il 30 e 31 gennaio gli artigiani non porteranno nelle vie del centro storico di Aosta il frutto del proprio lavoro, per farlo ammirare a migliaia di visitatori. I banchetti, con le loro opere, potrebbero però trasferirsi sul web. L’emergenza coronavirus obbliga, infatti, le strutture dell’Assessorato regionale alle Attività produttive a ripensare la Millenaria.
“Il lavoro compiuto dalla struttura dell’Assessorato sin dal mese di agosto, con la firma dell’ultimo DPCM, si è arrestato; fino a quel momento, in sinergia con il Comitato per la sicurezza, si è cercato di stilare dei protocolli e delle linee guida che potessero garantire, seppur revisionate, le manifestazioni di artigianato locale. Si è anche cercato di optare per l’organizzazione di manifestazioni non in presenza e di fiere digitali. – ha spiegato ieri in aula l’Assessore regionale alle Attività produttive, Luigi Bertschy – Nonostante i vari scenari immaginati, alla luce delle disposizioni vigenti, ad oggi, è impossibile organizzare nella forma consueta e tradizionale la Fiera di Sant’Orso, che peraltro richiede un impianto amministrativo particolarmente articolato. Stiamo lavorando alla realizzazione di una Fiera di Sant’Orso online, se possibile con l’organizzazione di eventi collaterali”.
L’Assessore ha, quindi, parlato della necessità di adattarsi all’emergenza “provando, attraverso l’innovazione, a promuovere un appuntamento tanto importante, investendo sul futuro. Ci aspetta una Fiera differente da tutte le precedenti, ma il segnale che lanciamo è che questo importante evento viene mantenuto e, a seconda della situazione sanitaria, completeremo il quadro organizzativo.”
Portando le preoccupazioni degli artigiani il consigliere della Lega VdA Luca Distort ha invitato l’Assessore a “pensare a modelli diversi, a mettere in atto la creatività per rinnovare le manifestazioni, non per limitarle o addirittura annullarle.”