Coronavirus, 200 euro di multa per chi è stato denunciato fino a oggi
Non più una denuncia, ma una sanzione penale amministrativa. Questo prevede il Decreto legge numero 19 datato ieri, 25 marzo, firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte entrato in vigore oggi.
“Salvo che il fatto costituisca reato – si legge nell’atto pubblicato in Gazzetta Ufficiale –, il mancato rispetto delle misure di contenimento di cui all’articolo 1, comma 2, individuate e applicate con i provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2, comma 1, ovvero dell’articolo 3, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000”.
Sanzioni che aumentano di un terzo – gli articoli cui si fa riferimento sono le prescrizioni per evitare il contagio da Covid-19, che proibiscono le uscite di casa senza un motivo giustificato – nel caso la violazione “avviene mediante l’utilizzo di un veicolo”.
Da Decreto, il cambio tra “sanzioni penali con sanzioni amministrative” è retroattivo, e si applica “anche alle violazioni commesse anteriormente alla data di entrata in vigore del presente decreto, ma in tali casi le sanzioni amministrative sono applicate nella misura minima ridotta alla metà”. Quindi, per i 115.738 denunciati fino a ieri – i dati sono del Ministero dell’Interno – si passa alla multa, che viene però dimezzata a 200 euro di minima.
Il pericolo evitato è quello di finire a processo – provvedimento che, oltretutto, eviterebbe di intasare i tribunali alla fine dell’emergenza – per aver violato le norme restrittive, con l’obbligo quindi di pagare immediatamente la sanzione.
La violazione della quarantena per i positivi al Covid-19
Per gli eventuali positivi al tampone che violano la quarantena resta la sanzione più grave, ovvero quella che può portare alla carcerazione dai 3 ai 12 anni per il reato di “procurata epidemia colposa”, con il nuovo provvedimento a recuperare – ma sarebbe meglio dire ad attualizzare – il regio decreto del 27 luglio 1934, n. 1265, Testo unico delle leggi sanitarie, che viene modificato dalla previsione dell’“arresto fino a sei mesi e con l’ammenda da lire 40.000 a lire 800.000 all’“arresto da 3 mesi a 18 mesi e con l’ammenda da euro 500 ad euro 5.000”.
I negozi che infrangono il Decreto
Per i negozi che infrangono il Decreto decidendo di aprire, invece, in violazione alla norma “si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni”. Periodo di chiusura provvisoria – si legge ancora nell’atto – “scomputato dalla corrispondente sanzione accessoria definitivamente irrogata, in sede di sua esecuzione”.
In caso invece di “reiterata violazione” la sanzione “è raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima”.
Nelle ultime 24 ore in Valle d’Aosta le forze dell’ordine hanno effettuato 976 controlli, denunciando cinque persone.