Coronavirus, approvata la “stretta” del Governo. Da oggi le mascherine si indossano anche all’aperto

08 Ottobre 2020

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto legge che proroga lo stato di emergenza in Italia fino al 31 gennaio 2021 – e le norme contenute nel Dpcm dello scorso 7 settembre – illustrato ieri in conferenza stampa dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, per contrastare l’avanzata dei contagi da Covid-19.

La motivazione è in premessa: “considerato che la curva dei contagi in Italia dimostra che persiste una diffusione del virus che provoca focolai anche di dimensioni rilevanti, e che sussistono pertanto le condizioni oggettive per il mantenimento delle disposizioni emergenziali e urgenti dirette a contenere la diffusione del virus”.

Novità più rilevante riguarda le mascherine che da oggi – giovedì 8 ottobredovranno essere indossate sempre, anche nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto “allorché si sia in prossimità di altre persone non conviventi”.

Nel testo si legge che “si fa eccezione a tali obblighi, sia in luogo chiuso che all’aperto, nei casi in cui, per le caratteristiche del luogo o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi”.

Uniche eccezioni, “i bambini di età inferiore ai sei anni, i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e coloro che per interagire con questi ultimi versino nella stessa incompatibilità. Inoltre, l’uso della mascherina non sarà obbligatorio durante lo svolgimento dell’attività sportiva”.

La “stretta” – raccomandata ma non imposta via decreto – si applica anche nelle abitazioni private. O meglio, in conferenza stampa Conte ha spiegato che “Anche in famiglia dobbiamo stare attenti, se riceviamo amici e parenti stiamo attenti e manteniamo le distanze. Sono queste le situazioni in cui più si diffonde il contagio”.

Le competenze regionali

Il decreto prevede oltretutto che le regioni non possano decidere norme meno restrittive di quelle approvate dal Governo e “introdurre temporaneamente misure maggiormente restrittive”, previa però l’intesa con il Ministro alla Salute.

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