Coronavirus, Fondazione Gimbe: dati valdostani in miglioramento

08 Gennaio 2021

In attesa di scoprire di che colore si tingerà la Valle d’Aosta la prossima settimana, il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe nella settimana 29 dicembre 2020 – 5 gennaio 2021 segnala tutti gli indicatori della nostra regione in miglioramento. 

I casi attualmente positivi per 100mila abitanti –  325 casi   – , l’incremento % dei casi, 2,1%, il più basso in Italia,  assieme ai casi testati per 100mila abitanti (1.607). Migliori in Italia anche per la percentuale fra casi testati e positivi, 8,3%. In miglioramento anche l’occupazione dei posti letto in area medica (33%) e i posti letto occupati in terapia intensiva (5%).

Dati Fondazione Gimbe

A livello nazionale il monitoraggio segnala un incremento dei casi e del rapporto positivi/casi testati.

“A cavallo del nuovo anno – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – i dati documentano l’inversione della curva dei nuovi casi, in calo da 6 settimane consecutive, e l’incremento percentuale dei casi totali (5,5% vs 4,6%). Numeri sottostimati dalla decisa frenata dell’attività di testing nelle ultime due settimane accompagnata dal netto aumento del rapporto positivi/casi testati che schizza al 30,4%» (figura 1). Infatti, dal 23 dicembre al 5 gennaio, rispetto ai quattordici giorni precedenti, il numero dei tamponi totali si è ridotto del 20,9% (-464.284); quello dei casi testati del 22,5% (-208.361), con una media giornaliera simile a quella di fine agosto”.

Secondo la Fondazione Gimbe l’eventuale impatto delle misure introdotte dal Decreto Natale sarà visibile solo dopo metà gennaio.

“Le nostre analisi – spiega ancora Cartabellotta – documentano che, a circa 5 settimane dal picco, il sistema delle Regioni “a colori” ha prodotto effetti moderati e in parte sovrastimati: i casi attualmente positivi per la netta riduzione di casi testati nel mese di dicembre, i ricoveri e le terapie intensive per gli oltre 20 mila decessi nelle 5 settimane di osservazione”.

Secondo la Fondazione Gimbe “non è più accettabile la (non) strategia basata sull’affannoso inseguimento del virus con l’estenuante alternanza di restrizioni e allentamenti che, di fatto, mantiene i servizi sanitari in costante sovraccarico, danneggia l’economia del nostro Paese, produce danni alla salute delle persone e aumenta inesorabilmente il numero dei morti”. Per questo la Fondazione sta elaborando una proposta per la gestione 2021 della pandemia, integrata con le certezze/incertezze del piano vaccinale.

 

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