Coronavirus, mancano farmaci in Rianimazione e reagenti per i test in Laboratorio analisi

24 Marzo 2020

Mancano farmaci curarici e di sedativi e ipnotici, che vengono utilizzati nel reparto di Rianimazione per la sedazione e la ventilazione dei pazienti “intubati” e sono in via di esaurimento anche le sostanze reagenti impiegate dal laboratorio analisi cliniche per i test sul Covid-19.  A comunicarlo è stata la stessa Azienda Usl in tarda mattinata. “Questa situazione di grave difficoltà – spiega Pier Eugenio Nebiolo, direttore sanitario Usl – è analoga a numerose strutture sanitarie e ospedaliere in tutta Italia. Per fronteggiare questa criticità abbiamo attivato tutti i canali di approvvigionamento a livello nazionale e internazionale e stiamo valutando ogni possibile soluzione e alternativa. Purtroppo, rischiamo di dover affrontare anche possibili rallentamenti nell’attività delle strutture interessate”.

Laboratori analisi tamponi a rischio paralisi

E’ una emergenza nell’emergenza. Il laboratorio di analisi dei tamponi del Parini di Aosta, che da ieri ha ridotto la propria attività – 68 i tamponi refertati –  rischia ora la paralisi per alcuni giorni. Le scorte di reagenti necessari per le analisi dei tamponi per individuare la positività del Covid 19 si sono esaurite, in giornata dovrebbe arrivare una nuova scorta che basterà però solo per refertare una novantina di tamponi. La richiesta a tutti i reparti e al territorio sarà pertanto per i prossimi giorni di mandare ad analizzare al laboratorio soltanto le urgenze.
Una situazione, quella delle carenza di reagenti, che sta interessando non solo l’Italia, ma tutta Europa. Il mercato, infatti, non riesce a stare dietro alla domanda. Le poche disponibilità date dalle grandi aziende farmaceutiche vanno a favore dei grandi centri ospedalieri. Il vicino Piemonte si sta per questo organizzando per dar vita in collaborazione con le Università del territorio ad una filiera locale di produzione dei reagenti per completare il test.
Oltre ai reagenti, sta diventando complicato anche il reperimento della strumentazione tecnica. All’estrattore attualmente utilizzato, peraltro un usato recuperato dall’azienda, dovrebbe aggiungersene a breve un secondo che consentirà di effettuare dei test più rapidi, 12 tamponi circa ogni 2 ore e 30. L’azienda che lo fornirà però si è già riservata la possibilità di ridurre i kit di reattivi.

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