Coronavirus, i sindacati: “Personale sanitario troppo esposto, servono dispositivi di protezione”

13 Marzo 2020

In alcuni reparti mancano mascherine con il filtro, in altri sono a disposizione solo due occhiali di protezione per cinque persone. I sindacati della sanità accendono i riflettori sulla fornitura dei dispositivi di protezione individuali (Dpi) che viene definita “difficoltosa, inadeguata e insufficiente”. 

“La protezione del personale – sottolineano Cgil, Cisl, Savt e Uil – si ripercuote anche sulla protezione dell’utente ricoverato. Ricordiamo che tutto il personale è in questo momento la risorsa più importante e preziosa che abbiamo”.

Allo stress quotidiano di chi opera in corsia, si è aggiunta infatti l’emergenza Coronavirus, che obbliga gli operatori sanitari ad un livello di attenzione più alto. 

“La pandemia si è manifestata in Italia a fine gennaio, siamo stati l’ultima regione colpita – ricorda Chiara Pasqualotto della Cisl VdA – abbiamo avuto tempo e modo per organizzare il sistema, mi chiedo come sia possibile trovarci oggi in questa situazione”.

I sindacati in questi giorni stanno ricevendo diverse segnalazioni di operatori preoccupati ma anche confusi dalle informazioni che ricevono in modo “caotico e disordinato”.

“Le comunicazioni interne ai dipartimenti  e alle strutture – scrivono ancora Cgil, Cisl, Savt e Uil  – sono frenetiche e quindi di difficile comprensione. Anche l’organizzazione aziendale è carente.” Da qui la richeista di istituire un Team comunicazione per “gestire con efficacia ed efficienza le direttive da seguire”.

Infine tornando a sollecitare l’Azienda Usl sulla necessità di avere un protocollo d’intesa per la gestione del personale, i sindacati contestano le disposizioni ministeriali per gli operatori sanitari entrati in contatto con i pazienti positivi. “Chiediamo che venga applicata la misura della quarantena e che vengano sottoposti a tampone di controllo. La sola sorveglianza sanitaria è inaccettabile, così come attendere lo sviluppo della sintomatologia per interrompere l’attività lavorativa”.

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