Coronavirus, undici immobili a Valpelline saranno destinati ai positivi asintomatici

21 Ottobre 2020

Una cessione in comodato d’uso gratuito, da parte di Enel Italia SpA nei confronti della Regione, di undici unità immobiliari nel Comune di Valpelline – nove delle quali sono baite, sette unifamiliari e due bifamiliari – da adibire a “ospitalità di persone positive asintomatiche e/o paucisintomatiche affette da infezione da Sars-CoV-2”.

Il dato emerge da una delibera di Giunta regionale, che spiega l’accordo raggiunto tra l’Amministrazione e la società energetica, proprietaria degli immobili, e nasce dalla necessità – si legge nel provvedimento – di “fronteggiare eventuali situazioni di emergenza legate all’epidemia in corso” che rende “necessario disporre di immobili da destinare all’ospitalità di persone positive asintomatiche e/o paucisintomatiche affette da infezione” da Coronavirus.

Gli immobili – in frazione Cleyva, sulla Strada comunale per Ollomont –, spiega la delibera, “ad uso abitazione sono 11, ciascuna composta da ingresso, soggiorno, angolo cottura, 2 camere, bagno, balcone”, per i quali la Regione ha approvato uno stanziamento di 6mila euro per le “spese ordinarie necessarie per il godimento degli immobili fino al 31 dicembre 2020 da sostenere direttamente o mediante rimborso nei confronti di Enel Italia”.

“E’ un villaggio turistico – spiega il sindaco di Valpelline, Maurizio Lanivi –  Nella primavera scorsa come Comune avevamo già messo a disposizione della Regione un albergo, che poi non è stato utilizzato”.

La disponibilità degli immobili – prosegue il provvedimento – “ha decorrenza dalla data di sottoscrizione della Convenzione e sino al 31 dicembre 2020”, durata del comodato gratuito che però “potrà essere prorogata per accordo espresso tra le parti sino alla data di dichiarazione da parte del Consiglio dei Ministri della fine dello stato di emergenza legato al Covid-19”.

Nella prima fase della Pandemia era stato individuato il centro a Quart della Fondazione Ollignan per ospitare 25 persone, positive al Covid, che non potevano trascorrere nelle loro abitazioni, per paura di contagiare i familiari, il periodo di quarantena.

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