Courmayeur, il sindaco chiude la Val Ferret

12 Marzo 2020

Dopo le scene di ieri, con la Val Ferret presa d’assalto dai turisti ancora presenti a Courmayeur, il sindaco Stefano Miserocchi ha deciso di chiudere l’accesso alla Valle.

“Per coadiuvare l’attività delle forze dell’ordine – spiega nell’atto il primo cittadino –  nell’obbiettivo di ridurre al minimo necessario gli spostamenti sul territorio comunale, risulta necessario limitare l’accesso alla Val Ferret, altrimenti meta abituale delle persone presenti a Courmayeur “.

La limitazione all’accesso della Val Ferret risulta, inoltre, “opportuna in ragione del fatto che la pista pedonale di Planpincieux è chiusa al pubblico e non è più monitorata dal gestore delle piste di Fondo”.

L’ordinanza è stata firmata questa mattina e impone il divieto di accesso pedonale e veicolare alla Val Ferret, a partire dalla sbarra della Palud e il divieto di accesso alla pista Pedonale di Planpincieux.

Dal divieto sono escluse le forze dell’ordine, gli incaricati di pubblico servizio, i dipendenti comunali, i residenti di Planpincieux, i possessori di immobili, comunque nel rispetto delle previsioni di cui ai DPCM richiamati.

Limitazioni sono state poste anche per la Val Vény, con il accesso pedonale e veicolare alla pista della Brenva – Val Veny.

Petizione “Non sono d’accordo con il Sindaco di Courmayeur che chiede ai turisti di andarsene subito”

Nel frattempo una petizione online è stata aperta contro l’invito a rientrare presso le proprie case, rivolto ieri dal sindaco Miserocchi, ai turisti, proprietari di seconde case.

Ricordando come il ritorno presso il proprio domicilio o residenza è “consentito”, e non “consigliato”, i promotori della raccolta firme contestano le parole del primo cittadino: “Ci faccia capire Signor Sindaco, a Courmayeur siamo in Italia solo quando fa comodo ricevere i turisti o gozzovigliare col federalismo fiscale ma quando ci sono i problemi diventa “fondamentale” “nel più breve tempo possibile” sparire?. La Usl di Aosta è a disposizione dei turisti solo quando può incassare 200 euro di ticket dagli sciatori infortunati non residenti (unico caso in Italia con un ticket di sanità pubblico che costa quanto un ambulatorio privato)?”

Sulla questione del buon senso, i sottoscrittori ricordano come “non c’entra con turisti o residenti, ha a che fare con una responsabilità individuale che purtroppo a qualcuno manca indipendentemente dalla città di residenza o di nascita”.

L’invito è quindi ad aver “rispetto reciproco da entrambe le parti: Lei non lo ha avuto Signor Sindaco come non lo hanno avuto i turisti che sono andati a farsi la passeggiata in Val Ferret, invece che agire chirurgicamente (come è nei suoi poteri) ha fatto “di tutta una erba un fascio” con un populismo che oggi va tanto di moda danneggiando l’immagine di una comunità che di quei turisti ci campa.”

La replica del sindaco

“L’azione di ieri è stata un serio invito alla responsabilità, nato dall’esigenza di far comprendere a tutti la situazione alla luce di comportamenti sul territorio che hanno dimostrato  mancanza di senso civico, di consapevolezza della grave situazione in corso, dei rischi per la salute pubblica, di rispetto delle misure richieste dai Decreti emanati dal Presidente del Consiglio dei Ministri” la risposta di Stefano Miserocchi alla petizione avviata.
“L’appello è stato generale a tutti coloro presenti sul territorio. Un appello urgente, di senso, che ricalca esattamente le indicazioni nazionali e regionali previste per il contenimento del Coronavirus e che ci si aspetta che tutti rispettino”.

 

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