Covid, La Casa di sabbia chiede la priorità dei vaccini per caregiver, familiari e assistenti delle persone con disabilità

22 Febbraio 2021

“A seguito delle recenti evoluzioni della programmazione riguardante la distribuzione dei vaccini anti Covid-19 nella popolazione, siamo a chiedere chiarimenti circa il livello di priorità assegnato alle persone con disabilità e alle persone che, nel quotidiano, se ne prendono cura in ambito familiare”.

A scriverlo, in una lettera indirizzata al Presidente della Regione Erik Lavevaz e all’Assessore alla Sanità Roberto Barmasse, è La casa di sabbia Onlus, l’associazione che si occupa del sostegno alle famiglie con i bambini disabili gravi.

“Nello specifico – si legge – constatiamo che, a fronte di prime dichiarazioni circa l’importanza di considerare le suddette categorie di persone, né il piano nazionale delle vaccinazioni né le successive disposizioni nazionali e regionali danno indicazioni in merito. In rappresentanza delle famiglie con bambini e ragazzi con gravi disabilità evidenziamo l’urgenza di considerare la maggiore vulnerabilità di detti nuclei familiari, legata allo stato di salute della persona con disabilità, alla necessità di interventi e trattamenti specifici in ambito ospedaliero, ambulatoriale o a domicilio.

Diverse le richieste avanzate all’Amministrazione regionale dall’associazione, a partire dalla necessità comprendere, laddove età e quadro clinico lo consentano, le persone con disabilità tra la categoria delle persone estremamente vulnerabili considerati nella cosiddetta Fase 2.

A questo, La casa di sabbia aggiunge la necessità di “includere i caregiver, i familiari e gli assistenti personali di persone con disabilità, invalidità totale o gravi patologie (a titolo esemplificativo malati oncologici) che per ragioni di età o per il quadro clinico non possano essere vaccinati, tra i soggetti prioritari della Fase 3”, oltre all’inclusione degli “accompagnatori di persone con disabilità, invalidità totale o gravi patologie, ancorché vaccinati, tra i soggetti ammissibili alla Fase 3”.

“In linea con quanto ribadito da diverse associazioni che operano da anni in Valle d’Aosta – aggiunge la Onlus nella sua lettera –, evidenziamo il ruolo fondamentale svolto nel quotidiano dalle famiglie nell’assistenza e nel supporto delle persone con bisogni speciali non inseriti in strutture ad hoc, pertanto chiediamo che tra gli accompagnatori siano considerati non solo le persone che si occupano in via prioritaria della cura e del supporto del congiunto disabile e/o malato cronico a titolo gratuito o professionale ma anche gli appartenenti al nucleo familiare”.

Exit mobile version