Covid: la Croce rossa ha effettuato 512 servizi di consegna in primavera, 64 in autunno
Riallacciarsi al Comune, lavorare in anticipo sui rischi legati alle nuove povertà, trovare un luogo in cui aprire un ambulatorio e uno in cui stoccare risorse alimentari.
Questi gli obiettivi del Comitato regionale della Valle d’Aosta della Croce rossa italiana, messi in fila questa mattina dal Presidente Paolo Sinisi e da quello del Comitato di Aosta Renato Malesan, durante i lavori della Commissione speciale istituita dal Comune per affrontare l’emergenza Covid-19.
“Se con gli altri comuni c’è stato un filo conduttore sin dal primo momento dell’emergenza – ha spiegato Sinisi –, con Aosta non abbiamo avuto un rapporto molto integrato. Stiamo cercando di prepararci all’incremento delle nuove povertà, perché sappiamo benissimo che questa situazione avrà conseguenze sulla cittadinanza creando nuove fragilità e situazioni critiche per la soglia di povertà. In tutto questo avremmo bisogno di confrontarci con l’apparato comunale per capire come interagire al meglio”.
Da un lato la Croce rossa sta cercando di rientrare nel circuito per ottenere le derrate alimentari per le persone in situazione di necessità, dall’altro si apre la collaborazione con il Comune: “Cerchiamo di potenziare i flussi alimentari di supporto alla povertà – prosegue Sinisi –, ma ci serve supporto, un luogo in cui stoccare le derrate che vengono spedite in quantità importante. L’altra necessità è la ricerca di un sito dove collocare un ambulatorio dedicato alle persone senza fissa dimora o in stato di fragilità per l’assistenza primaria. Oggi bisogna essere pronti alla manifestazione di disagio occupazionale del post-Covid, vista la crisi delle aziende, perché sicuramente ci sarà una contrazione dell’occupazione. La necessità è quella di far fronte comune per un’organizzazione efficiente e più capillare possibile”.
L’attività su Aosta
Nello specifico dell’attività della Croce rossa durante l’emergenza su Aosta interviene Renato Malesan, Presidente del Comitato Cri del Capoluogo: “Ci siamo attivati con un servizio di consegna farmaci e spesa a domicilio sia per le fasce direttamente coinvolte, quindi con dei soggetti positivi in famiglia, sia verso le situazioni di autoisolamento, ovvero di persone anziane che non possono uscire di casa o i cui assistenti, familiari o figli non potessero far fronte alle loro richieste. Abbiamo contato 512 servizi di consegna effettuati dal 14 marzo al 16 giugno, 64 invece fra il 9 novembre e il 9 dicembre. In estate il servizio non è stato così frequente, ed è ripreso ai primi di novembre con il secondo lockdown ed è tutt’ora in piedi”.
Locali idonei per lo sportello sociale
Tra i servizi che la Croce rossa gestisce c’è il punto di ascolto e sportello sociale, con la consegna di generi alimentari e capi di abbigliamento per bambini ai nuclei familiari indicati dagli assistenti sociali.
Anche qui, la richiesta è quella di spazi ad hoc, ma non solo: “Per meglio esercitare questa attività – ha spiegato ancora Malesan –, sarebbe opportuno disporre di locali idonei. Anche perché il Comitato di Aosta è stato scelto, assieme ad altri venti sul territorio nazionale, per l’attivazione del progetto Lisa (Lavoro, inclusione, sviluppo, autonomia, ndr.), finalizzato all’inclusione lavorativa. La Croce rossa avrebbe bisogno di supporto logistico, con spazi nei svolgere queste attività di supporto, con la riapertura dello sportello sociale e del punto di ascolto. Sentiamo poi l’esigenza di una ‘cabina di regia unica, dove l’Istituzione Comune tiri le fila ma consenta anche un maggior coinvolgimento di tutte le realtà, per evitare interventi autonomi che rischierebbero di far tralasciare determinate esigenze e richieste”.