Covid: lieve aumento dei casi in Valle d’Aosta, ma la situazione è monitorata. Anche nelle località turistiche
Avevano preoccupato, e non poco, i numeri del bollettino Covid di domenica scorsa, 28 febbraio, riferiti al giorno precedente. A far “rumore” era stata l’impennata di positivi, 33, a fronte di soli 3 guariti, su un totale di 183 persone testate.
Situazione generale che – ricoveri a parte – è sembrata stabilizzarsi nuovamente nei giorni seguenti, facendo quindi temere l’insorgere di qualche cluster di contagio localizzato.
Così, però, non è: “No, non stiamo parlando di focolai ma di casi sparsi – spiega il dottor Maurizio Castelli, Direttore sanitario dell’Usl -. Stiamo monitorando comune per comune ciò che succede. I casi stanno crescendo e la circolazione tende a aumentare, anche se non come in altre zone a livello nazionale”.
Crescita che è andata di pari passo con il rialzo dell’indice di contagio: “Abbiamo visto l’Rt, nelle settimane, passare da 0.77 e 0.84 e, nelle ultime due settimane, subito sotto l’1. Quota che non escludo si possa superare in settimana, ma che probabilmente ci farà rimanere in ‘zona gialla’ perché il calcolo si conta in 14 giorni”, dice ancora Castelli.
Nel caso aumentassero anche le persone che necessitano di ricovero, si andrebbe dritti verso la riapertura del reparto “Covid 2” del Parini: “La prima scelta, ovviamente, per ricoveri di una certa rilevanza è sempre il ‘Covid 2’ – aggiunge il Direttore sanitario Usl -. Per altri casi, abbiamo diverse strutture che possono ricevere pazienti positivi, anzitutto come Variney, poi l’ospedale da campo o infine Saint-Pierre. Tutto dipende dalla gravità. Ci auguriamo di fermarci a pochi casi, perché è necessario andare avanti con l’attività ordinaria dell’ospedale”.
Numeri contenuti nelle località turistiche
Da più parti, ultimamente, si era fatta insistente l’ipotesi di uno screening di massa nelle località più turistiche della Valle, Courmayeur e Cogne su tutte.
Castelli sgombera il campo, telegraficamente: “Al momento non c’è nessuna indicazione in questo senso, lo escludo”.
Voci che avevano allertato i Primi cittadini dei due comuni, dal momento che i numeri dei contagi non sembrerebbero giustificare azioni del genere.
“La situazione a Cogne è assolutamente sotto controllo – spiega il Sindaco Franco Allera –, non ci sono né numeri alti né focolai. Abbiamo un numero costante di positivi da parecchio tempo cui si alternano le guarigioni, e non ci sono mai stati casi gravi. Effettivamente non riusciamo a capire il senso di queste voci. I numeri e le percentuali fatte su numeri piccolissimi non hanno grande valenza, e qui sono già stati fatti degli screening”.
“Allarmismo non c’è e non vogliamo farne – prosegue Allera –. Oggi abbiamo 8 persone positive, e sono quasi tutti lungodegenti, quasi tutti alla fine della positività. Non sono neanche persone particolarmente anziana e nessuno che abbia avuto a che fare con il turismo. In questo momento, a Cogne, abbiamo un albergo aperto che ha sostanzialmente solo stranieri. Gli altri turisti sono tutti chiusi nelle seconde case. Al massimo vanno a fare una passeggiata, a slittare o fare fondo”.
Ai piedi del Monte Bianco, come spiega il Sindaco Roberto Rota, la situazione è simile: “Sinceramente non so da dove siano arrivate queste voci. Magari c’è stata un po’ di preoccupazione, perché un buon numero di turisti ci sono stati, soprattutto nel weekend. Ad oggi non c’è nessuna ‘impennata di positivi’. Attualmente siamo a sei positivi, tra i quali una coppia di turisti. Su 2500 residenti, con i turisti – Rota parla di un migliaio di persone sicure, al 98% in seconda casa – arriveremo a circa 4000 persone, la situazione a Courmayeur è assolutamente sotto controllo”.