Cromlech: aperta la variante alla strada statale 26 “del Piccolo San Bernardo
Il complesso megalitico del Cromlech, costruito dai Salassi sul valico del Piccolo San Bernardo, così come anche i resti di età romana della ‘Mansio Orientale’, destinata a magazzino e alloggio per viandanti e militari, sono ora fruibili al pubblico. L’Anas infatti ha aperto la la variante alla strada statale 26 “del Piccolo San Bernardo” al confine francese.
L’iniziativa era nata nell’ambito del progetto “Alpis Graia. Archeologia senza frontiere al colle del Piccolo San Bernardo”, che ha coinvolto la Regione Valle d’Aosta e la Francia. La variante di circa 300 metri permette di isolare i resti archeologici prima interrotti dalla strada statale.
“In tal modo – ha proseguito Pietro Ciucci -, sia il complesso megalitico del Cromlech, che i resti di età romana della “Mansio Orientale”, saranno pienamente fruibili da tutti i visitatori in un parco archeologico, in grado di dare il dovuto risalto alla storia del valico del Piccolo San Bernardo, "comodo" passaggio tra le montagne e i ghiacciai, storia di transiti, per necessità, per scambio e per commercio, per pellegrinaggio, per scopi militari, guerre comprese”.
La variante è stata progettata alla luce di alcuni vincoli. In particolare esisteva già un progetto di variante stradale sul lato francese, predisposto dal “Conseil General de Savoie” e inoltre, era necessario salvaguardare alcuni laghi naturali presenti al margine dell’attuale asse stradale. Il nuovo tracciato si presenta, infatti, praticamente simmetrico a quello individuato sul versante francese dal competente Ente gestore della viabilità.
L’opera, finanziata dalla Regione, è costata all’Anas oltre 600 mila euro.