Da Fondazione Cologni di Milano e Ivat un censimento sui saperi artigianali in estinzione
La Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte di Milano ha deciso di avviare una nuova iniziativa per individuare i saperi artigianali italiani a rischio di estinzione, decidendo di avvalersi per un periodo di sei mesi delle competenze professionali e scientifiche di Nurye Donatoni, direttrice artistica del Mav, il Museo dell’Artigianato Valdostano di tradizione di Fénis, distaccata a seguire il progetto previa sottoscrizione di un protocollo d’intesa con Ivat, l’Institut Valdôtain de l’Artisanat de Tradition.
In Italia – spiega una nota – sono molteplici i saperi che rischiano di eclissarsi e la cui fine comporterebbe una drammatica dispersione del valore storico e culturale del prodotto artigianale e della gestualità e manualità che lo accompagnano. La ricerca e la conseguente mappatura dei saperi si collocano sulla scia del lavoro svolto in Gran Bretagna dalla Heritage Crafts Association, organismo di tutela dell’artigianato tradizionale che lavora in collaborazione con il governo e che, grazie ad un lavoro di ricerca iniziato nel 2014, ha creato una lista rossa delle specie artigianali minacciate di estinzione, la cosiddetta HCA Red List of Endangered Crafts.
Il presidente di Ivat, Bruno Domaine, si dichiara “orgoglioso della collaborazione con una realtà di alto livello quale è la Fondazione Cologni che suggella il valore del lavoro serio e rigoroso svolto da Ivat per la valorizzazione dell’artigianato, in particolare sul tema dei saperi a rischio di estinzione con il progetto pluriennale ‘Ritorniamo’, ideato e curato dal Mav, grazie al quale una elaborata ricerca e l’organizzazione di mostre ed eventi specifici hanno riportato alla memoria e rivitalizzato la preziosa pratica della tornitura a pertica”.
Il presidente della Fondazione Cologni, Franco Cologni, sottolinea invece che “i mestieri d’arte sono per l’Italia un vanto culturale e un vantaggio competitivo: studiarne l’evoluzione, e comprendere le difficoltà di alcuni mestieri senza creare allarmismi, significa contribuire in maniera concreta a trasferire queste preziose attività nel futuro”.