Dal Forum regionale delle associazioni familiari un appello per la famiglia tradizionale
A dieci giorni dalle elezioni comunali il Forum delle associazioni familiari della Valle d’Aosta ha rivolto un appello alle forze politiche e ai candidati affinché, attraverso leggi regionali e programmi comunali, promuovano e sostengano la famiglia. Il singolare è d’obbligo: la famiglia di cui si parla è una, come recita il testo dell’appello, ed è quella prevista e riconosciuta all’art. 29 della Costituzione, fondata sul matrimonio civile o religioso. “Questa, infatti – si legge nel documento – è la famiglia aperta alla generazione di nuovi cittadini: quella famiglia di cui ha bisogno la nostra comunità per sopravvivere e svilupparsi”. E’ la famiglia “che genera e educa i nostri figli”, ha sottolineato, in conferenza stampa, il presidente del Forum, Roberto De Vecchi. “Siamo del tutto favorevoli alle politiche assistenziali rivolte a chiunque si trovi in situazione di bisogno, ma privilegiamo un discorso legato alle politiche familiari, essendo la famiglia il nucleo costitutivo della società e il bene più prezioso di una comunità”.
Il Forum, che in Valle d’Aosta è composto da 16 associazioni di matrice cattolica, tra cui le Acli, vari enti salesiani, alcuni gruppi parrocchiali e diverse realtà appartenenti al mondo della scuola e del volontariato cattolici, invita l’intera classe politica a porre la famiglia al centro delle preoccupazioni dei futuri amministratori. “La famiglia non è un insieme di individui, ma un soggetto sociale unitario coeso e unico” ha affermato De Vecchi. “In particolare, sosteniamo la necessità di tutelare le famiglie di recente costituzione, che devono districarsi tra la crisi dell’alloggio, il precariato occupazionale e l’instabilità relazionale e affettiva che contraddistingue la scala di valori attualmente imposta dal pensiero comune”.
La denatalità, altro tema sottolineato dal documento, avrebbe assunto proporzioni tali da destare l’allarme delle associazioni e delle famiglie che si riconoscono nel Forum. “Con questi indici di natalità – si legge nell’appello – la Valle d’Aosta non ha futuro, senza nuovi valdostani non ci saranno più tradizioni, non ci sarà più particolarismo; scomparirà, quindi, quella comunità alla quale siamo abituati a riferirci, sul piano culturale e politico”.
Durante l’incontro con i giornalisti sono state citate anche varie esperienze inaugurate negli ultimi anni, come l’organizzazione della Festa della Famiglia e l’attività svolta dal Forum medesimo in seno alle varie conferenze regionali sulla famiglia e alle commissioni istituite da Regione e Comuni.
Infine, il documento prende atto con favore del progressivo incremento dell’associazionismo familiare. Sempre più spesso sono le stesse famiglie, poste di fronte alla necessità di coniugare gli orari lavorativi e gli impegni familiari, a organizzarsi autonomamente, chiedendo poi, in seconda istanza, l’appoggio delle istituzioni. “Tutto questo – ha sottolineato Anna Corazza, presidente delle Acli regionali – conduce a una felice riscoperta della socialità e della solidarietà, in nome di una cittadinanza attiva e partecipata”.