Dall’Usl due convenzioni per tenere aperti i centri di prelievo di Verrès e Donnas
Non più tardi di due giorni fa l’Avis Valle d’Aosta lanciava l’allarme: “Parte domani primo agosto la chiusura dei due centri prelievo di sangue (deciso dal Centro trasfusionale dell’ospedale di Aosta) che non saranno in funzione in bassa Valle a Verrès e Donnas (causa carenza medici)”.
Seguiva l’informazione: “Di conseguenza il Centro trasfusionale ha deciso di convocare i donatori bassa Valle presso il centro prelievo dell’ospedale di Aosta di viale Ginevra. Si tratta di una decisione che creerà disagi per i quasi 800 donatori Avis della bassa Valle che nel 2018 hanno donato 1106 volte con una media di 92 donazioni per mese. Noi donatori continuiamo nel frattempo a fare il nostro dovere: quello di donare sangue, nell’attesa che si trovi una soluzione”.
E la soluzione non ha tardato. L’Azienda Usl, attraverso due delibere, si è infatti mossa su più piani siglando due convenzioni: una con l’Asl TO4 – che comprende Ciriè, Chivasso e Ivrea – e l’altra con l’Azienda ospedaliera nazionale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria.
L’obiettivo delle due convenzioni – per le quali l’Usl valdostana investe rispettivamente 38mila 500 euro e 83mila 500 euro, cifre impegnate per prestazioni di medicina trasfusionale – è quello di superare la “rilevata una carenza di organico che potrebbe compromettere la garanzia di adeguati livelli assistenziali e specialistici e la conseguente necessità di ricorrere alla stipula di convenzioni con altre Aziende Sanitarie”, attraverso una “stipula di una convenzione per l’acquisizione di Dirigenti Medici di Medicina Trasfusionale al fine di garantire la copertura delle attività di guardia attiva diurna, notturna e festiva”.
“Non solo – spiega il Commissario dell’Azienda locale Angelo Pescarmona –, abbiamo messo in piedi serie articolata di azioni oltre alle due convenzioni che serviranno ad acquisire la copertura dei turni notturni con medici che arriveranno da Ivrea e da Alessandria. Abbiamo attivato un contratto libero-professionale per un medico che andrà a concorso con tutta probabilità a fine agosto, e che al momento vede tre domande di partecipazione, e abbiamo firmato un contratto con una Società di servizi che per 60 ore mensili mette a disposizione un medico in pensione. Questo farà sì che si riesca anche a mantenere aperti i centri di Verrès e di Donnas, anche se magari non con gli stessi orari di oggi”.
Azioni che fanno il paio con quanto si legge sempre in una delle delibere di convenzione, ovvero il fatto che l’Usl “sta altresì mettendo in atto le procedure volte a reperire il personale medico specializzato, attraverso la pubblicazione di bandi di avviso pubblico a tempo determinato e concorsi pubblici a tempo indeterminato”.