Diplomati magistrali, con il decreto Dignità arriva una soluzione
Dopo le proteste di piazza dei mesi scorsi, arriva dal Decreto Dignità, varato ieri dal Senato, la buona notizia per un centinaio di insegnanti valdostani dell’infanzia e primaria, con un’esperienza di oltre 20 anni alle spalle che rischiavano di trovarsi ai margini dalla scuola.
Il provvedimento interviene sulla questione dei diplomati magistrali ante 2002, nata in seguito alla sentenza dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato che ha chiuso le porte delle Graduatorie ad esaurimento, dalle quali si attinge per il ruolo.
La legge prevede che l’esecuzione delle sentenze possa avvenire entro 120 giorni dalla notifica e interviene su due fronti, quello della continuità didattica per il prossimo anno scolastico 2018/19 e del reclutamento docenti infanzia e primaria.
Per quanto riguarda la continuità didattica, per i diplomati magistrali assunti in ruolo con riserva, dopo l’esecuzione delle sentenze, il contratto sarà trasformato in una supplenza al 30 giugno 2019. Per i diplomati magistrale con supplenza annuale al 31 agosto, dopo l’esecuzione delle sentenze, il contratto sarà trasformato in una supplenza al 30 giugno 2019.
Per quanto riguarda il reclutamento docenti infanzia e primaria il decreto prevede un concorso ordinario e uno straordinario.
Il concorso straordinario è riservato ai diplomati magistrali ante 2002 e ai laureati in scienze della formazione primaria che abbiano svolto due anni di servizio presso le scuole statali.
Il concorso ordinario è bandito con cadenza biennale e possono prendervi parte i docenti in possesso dell’abilitazione, quindi i diplomati magistrale ante 2001/2002 e i laureati in Scienze Formazione Primaria.
“E’ un’ottima notizia” sottolinea Alessia Demé del Savt “Da anni diciamo che ci voleva una legge per regolare questa situazione.”
Il decreto riguardante il concorso straordinario dovrà ora essere pubblicato entro 60 giorni dalla pubblicazione della Legge in Gazzetta Ufficiale. Per il concorso ordinario, invece, non è indicata alcuna tempistica.
“Un altro aspetto del decreto importantissimo – prosegue Demé – è il superamento del divieto di attribuire supplenze su posti vacanti e disponibili al personale sia docente che ATA che avesse già svolto 36 mesi di servizio. C’è aperto però ancora il fronte scuole paritarie, dove il termine per i contratti a termine è di 24 mesi”.