Al via il domicilio digitale: gratuito, serve ad evitare le raccomandate cartacee
I cittadini e i professionisti stufi di ricevere raccomandate cartacee che il più delle volte debbono recuperare all’ufficio postale poiché assenti al momento della consegna ora hanno una possibilità in più. Dal 6 luglio scorso è online e consultabile da tutti Inad, l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali.
E’ un servizio pubblico e gratuito. Più nello specifico è un luogo virtuale in cui è possibile registrare il proprio domicilio digitale associato a un indirizzo Pec e ricevere tutte le comunicazioni con valenza legale della pubblica amministrazione. Alcuni esempi: i rimborsi fiscali, le multe, gli accertamenti, le comunicazioni sulle detrazioni fiscali e così via.
I vantaggi
I vantaggi per il cittadino si sostanziano nel risparmio di tempo – le notifiche arrivano in tempo reale – e la comodità di non doversi spostare per recuperare le comunicazioni. Per la Pubblica Amministrazione significa avere un sistema più efficiente e sicuro. Per tutti si evidenzia una diminuzione notevole della carta e l’azzeramento dei costi di invio tramite servizi postali.
Per chi non lo registra, almeno fino a fine novembre, quando dovrebbe diventare obbligatorio, non cambia nulla e la Pubblica amministrazione continuerà a inoltrare le comunicazione tramite le solite raccomandate cartacee.
Come si registra il proprio domicilio digitale?
E’ necessario accedere al portale domiciliodigitale.gov.it e registrarsi al servizio utilizzando Lo SPID, la Carta d’Identità Elettronica (CIE) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Una volta effettuata la registrazione, il sistema chiederà di inserire il proprio indirizzo PEC da eleggere come domicilio digitale. A quel punto, il domicilio digitale eletto sarà attivo e consultabile.