Donoday: la Valle d’Aosta si distingue per donatori, volontari e fiducia negli altri
Con una popolazione di 123 mila abitanti la Valle d’Aosta si distingue per numero di donatori (13,5%) e si piazza al secondo posto nel nord ovest dopo la Lombardia (14,6%) e al quarto in Italia (la media nazionale è l’11%), preceduta dal Friuli-Venezia Giulia (14,3) e seguita dalle Marche (12,9). Il dato emerge nella 7a edizione del rapporto annuale “Noi Doniamo” realizzato annualmente dall’IID, in occasione del Giorno del Dono che si celebra oggi, il 4 ottobre, in Italia e che ha il suo focus in Valle dopo che la più piccola regione d’Italia è stata nominata Capitale italiana del Dono.
Completano il quadro di un territorio con una forte sentire solidale, il primo posto in assoluto in Italia per fiducia verso gli altri con 31,3% di abitanti che hanno risposto “sì” alla domanda “Gran parte della gente è degna di fiducia?” inserita nell’indagine Istat “Aspetti della vita quotidiana”, rispetto ad una media nazionale del 24,8%. Per quanto riguarda la donazione di tempo, la Valle d’Aosta, con il suo 9,9% per numero di volontari, è seconda in Italia, preceduta da Friuli-Venezia Giulia con il 10,1% e seguita dalla Lombardia con 9,7%. La media nazionale è di 7,8%.
Tutti questi numeri sono stati illustrati a Bard, il 2 ottobre scorso, nell’ambito delle iniziative organizzate per “Valle d’Aosta Capitale del Dono”.
Il Rapporto annuale “Noi Doniamo”
Il rapporto “Noi Doniamo” indaga lo stato dell’arte delle tre dimensioni del dono – di denaro, di tempo e biologica – e si qualifica come fonte scientifica di riferimento per la cultura e la pratica del dono in Italia. Per ciascun ambito il rapporto misura le pratiche e la propensione al dono delle persone residenti in Italia (+14 anni), con dati generali accompagnati da approfondimenti tematici affidati ad esperti e centri di ricerca. Sono partner del progetto Osservatorio sul dono ASSIF, BVA Doxa, Caritas Italiana, Centro Nazionale Sangue, Centro Nazionale Trapianti, CMW, EuConsult Italia, F.I.Do – Fondazione Italia per il Dono, FIDAS, Scuola di Fundraising di Roma, Walden Lab.
Il rapporto analizza anzitutto il comportamento donativo tramite versamento di denaro per buone cause e in particolare per il terzo settore utilizzando diverse fonti che prendono in considerazione i due punti di vista più importanti: gli enti non profit da un lato e il donatore (privato cittadino e aziende) dall’altro. Grazie all’Indagine sulle Raccolte Fondi dell’IID, arrivata alla sua XXII edizione, viene tracciata una fotografia approfondita delle raccolte fondi del non profit, mentre il donatore è al centro di diverse ricerche quali l’indagine BVA Doxa “Italiani Solidali” realizzata su un campione di 2000 individui attraverso interviste quantitative in profondità. Il contesto di riferimento viene analizzato grazie ai contributi ISTAT “Aspetti della vita quotidiana” (AVQ), il rapporto “Benessere equo e sostenibile” (BES) che ha l’obiettivo di valutare il progresso della società anche da un punto di vista sociale e ambientale e i risultati dell’ultimo censimento delle istituzioni non profit, con dati 2021. Infine, partendo dall’Italy Giving Report di Vita Non Profit Magazine, “Noi doniamo” esplora il valore delle donazioni complessive da privati cittadini nell’ultimo anno fiscale disponibile, il 2021.
“I dati del rapporto “Noi doniamo” testimoniano la propensione della Valle d’Aosta alla solidarietà e all’impegno per gli altri, dal numero di donatori e di volontari alla fiducia nel prossimo – commenta Claudio Latino, Presidente del CSV Valle d’Aosta. Numeri che sono lo specchio di una comunità solidale forte e grande che unisce l’intera Valle d’Aosta e che ogni giorno lavora per rendere la nostra piccola regione un posto migliore. Sono dati che premiano e riconoscono il valore del mondo del volontariato valdostano, un riconoscimento testimoniato concretamente già mesi fa con l’assegnazione della Capitale del Dono alla Valle d’Aosta”.
“Il fattore fiducia è al centro: come è noto, la capacità di fidarsi dell’altro è alla base della propensione a donare dei cittadini. Una percentuale così elevata è la testimonianza di un territorio che, anche grazie alle sue piccole dimensioni, riesce a costruire legami relazionali forti e duraturi nel tempo, legami che portano gli individui ad essere fedeli donatori e volontari impegnati in prima persona. La più piccola regione italiana è un unicum che favorisce le pratiche donative grazie anche alle sue peculiari caratteristiche” commenta il presidente dell’IID Ivan Nissoli.